San Marino, accordo con l’Ue: l’affondo di Domani-Motus Liberi, “Numeri che non tornano e troppe incognite”

Numeri che non tornano, costi sottostimati e una visione poco chiara delle reali conseguenze. Dopo l’incontro pubblico sull’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, arriva la dura analisi di Domani-Motus Liberi. In una nota firmata dal presidente Lorenzo Forcellini Reffi, il partito d’opposizione critica la narrazione governativa, accusando l’esecutivo di non aver compreso appieno la portata della storica associazione per il Titano e di aver fornito risposte evasive e dati contraddittori.

Presidente Lorenzo Forcellini Reffi

La critica parte dalla partecipazione alla serata informativa promossa dal Governo la scorsa settimana. “Non ho apprezzato il continuo compiacimento per una sala ‘piena’, sintomo di affezione alla politica. Le cose non stanno così”, attacca Forcellini Reffi. “La sala non era piena: molte delle persone presenti erano politici e addetti ai lavori. Continuiamo ad avere un grave problema di disaffezione”.

Ma è sul merito dell’accordo che si concentrano i dubbi del partito. “La mia percezione generale è che nessuno, Governo compreso, abbia capito cosa significhi davvero associarsi all’Unione Europea”. Il presidente di Domani-Motus Liberi punta il dito sui costi stimati. “Ci è stato detto che l’aumento delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione sarebbe del 4%, equivalente a 40 persone. Ma nella PA ci lavorano più di 4000 persone, il 4% corrisponde a 160. Qualcosa non torna”, si legge nel comunicato, che prosegue con un calcolo dei costi: “Se consideriamo una media di 35.000 euro annui su 90 persone, il risultato è di più di tre milioni annui, non meno di un milione e mezzo in cinque anni come dichiarato”.

Perplessità vengono sollevate anche sulle garanzie della ratifica da parte dei 27 Paesi membri e sul reale vantaggio per le imprese. “Il Segretario all’Industria ci ha raccontato che già oggi le nostre industrie vendono nell’Ue il 90% dei prodotti. Dunque, se il mercato è già quello, che cosa ricaveremmo di più?”, si chiede Forcellini Reffi, sottolineando come il vero problema, la risoluzione della questione doganale T2, non sia automaticamente risolto dall’accordo.

Il partito critica poi l’atteggiamento del Governo su temi come burocrazia e digitalizzazione, chiedendosi perché un Paese sovrano debba attendere l’Europa per attuare riforme necessarie, e contesta la ferma opposizione dell’esecutivo a un referendum popolare sulla questione. Infine, una stoccata al Segretario agli Esteri, Luca Beccari. “Ha detto di essere scandalizzato perché c’è chi prende il passaporto estero per accedere a servizi europei. Mi chiedo: chi avrebbe dovuto preoccuparsi di fare in modo che i sammarinesi potessero accedere a quei servizi con il proprio passaporto, se non la Segreteria Esteri?”.

La conclusione del comunicato riassume la posizione del partito, citando una domanda chiave: “Si va in Europa perché dobbiamo o perché lo vogliamo? La nostra risposta, come DOMANI – Motus Liberi, è sempre stata che ci vogliamo andare, ma facendo le cose per bene. Non per ‘tentare l’avventura’ e poi uscire dal retro se non ci piace”.