Il fatto che nei giorni scorsi l’Ambasciatore Andorrano abbia reso noto ai sammarinesi che a riguardo dell’Accordo con l’U.E vi sono problemi “tecnici” con la vicina Italia, in cui geograficamente San Marino è collocata, la dice lunga sul grado di coinvolgimento dei cittadini rispetto allo stesso accordo.
Il nostro Governo, ovviamente, non è potuto più stare zitto di fronte alle notizie filtrate all’interno di San Marino ed hanno fatto sapere che si tratta di semplici problemini tecnici, guarda caso, sollevati dall’Italia, anche se poi sarebbe arrivata incredibilmente tempestiva, una lettera da Roma, con la quale si conferma il sostegno per quanto concerne il percorso di associazione all’U.E., sempre che siano risolti i problemini tecnici sollevati a Bruxelles.
Ma oltre a tutto questo, che non è davvero irrilevante e allo scentrato intervento del giornalista Galullo (Sole 24 ore), vecchia conoscenza di San Marino, al quale mi pare si sia risposto per le rime, rimangono aperti due temi derimenti di tutta la questione accordo con l’Unione Europea.
Il primo riguarda l’informazione capillare e comprensibile, dei cittadini sul contenuto esatto dell’accordo, in cui vantaggi ed eventuali svantaggi, siano chiaramente illustrati alla popolazione, senza furbizie od omissioni, in modo che i sammarinesi sappiano con esattezza quali dovranno essere le cose da fare da parte di San Marino peri prossimi anni.
Il secondo riguarda il ricorso al Referendum, strumento principe della democrazia diretta di cui San Marino si è già da molto tempo dotata. Purtroppo la parola Referendum, raramente utilizzata per trattare il tema accordo con l’U.E., da qualche tempo è proprio sparita dai radar politici.
Il Partito Socialista ritiene invece che debba essere utilizzato questo strumento democratico, soprattutto quando si devono assumere decisioni, da più parti definite epocali, i cui effetti, comunque sia, in positivo o in negativo, ricadranno sulle future generazioni di sammarinesi.
A San Marino sono stati promossi diversi Referendum: sull’esercizio del voto; sulle società; sulla Legge Elettorale; sul Polo del Lusso, ma, a quanto pare, si scavalcherebbe volentieri il parere degli elettori sull’accordo con l’U.E., che davvero è qualcosa che riguarda indistintamente tutti, giovani, meno giovani e futuri cittadini. A noi pare qualcosa di inaccettabile, che pone in evidenza un deficit di democrazia preoccupante.
Chiediamo dunque quali siano le vere intenzioni rispetto all’informazione dei cittadini sul contenuto reale dell’accordo e se si voglia privare dell’ultima parola il popolo sammarinese evitando di farlo esprimere sul proprio destino, attraverso il Referendum.
Comunicato Stampa – Partito Socialista