San Marino. ACCORDO DI ASSOCIAZIONE EU nel comma comunicazioni. Dolcini (Motus): «Serve un referendum, è il massimo livello della democrazia»

Nel comma commissioni in Consiglio Grande e Generale, Mirko Dolcini (Motus Liberi) ha lanciato un appello forte e chiaro: «Sull’accordo di associazione con l’Unione Europea serve un referendum, perché è il livello più alto della democrazia».
Ricorda che gli strumenti consigliari per indire una consultazione popolare esistono, ma occorrono almeno 31 consiglieri favorevoli.
«Fino ad ora – ha aggiunto – la maggioranza ha parlato per slogan, senza spiegare davvero di cosa si tratta».
Dolcini solleva interrogativi importanti:
«Chi farà le leggi? La Commissione Europea, poi il Parlamento Europeo e infine il Consiglio dell’UE, che è composto dai capi di governo degli Stati membri. Tutti soggetti esterni. In caso di contestazione, a decidere sarà la Corte Europea. In pratica, saranno loro a fare le leggi e a comandare.»
Costi e impatti ignorati
Dolcini ha poi puntato il dito contro la scarsa trasparenza sull’impatto economico e amministrativo dell’accordo:
«Quali saranno i costi degli adeguamenti? Chi li pagherà? Nessuno lo spiega. La Banca Centrale ha dichiarato che, per la sola sorveglianza e per l’AIF, i costi aumenteranno del 60%, superando un milione di euro. Da dove verranno presi quei fondi?»
E avverte: «Con l’accordo nasceranno nuove istituzioni. Ma quanto ci costeranno? La riforma dell’IGR serve proprio a questo? Per recuperare questi soldi? ”
Infine, un affondo sulla tempistica:
«Rinviare il referendum a dopo la firma vuol dire non volerlo fare affatto. La verità è che non si vuole che siano i cittadini a decidere.”