San Marino. ACCORDO DI ASSOCIAZIONE UE. L’Astrolabio: “Superficialità, Supponenza e Arroganza portano al Referendum” … di Augusto Casali

Dunque, le cose si stanno muovendo. La ostinata posizione dei fautori dell’Accordo di Associazione all’Unione Europea, tesa ad evitare informazioni precise su ciò a cui andrà incontro il nostro Paese con l’Accordo U.E. e la mancanza di trasparenza usata nel gestire le cose in questi ultimi anni, il linguaggio retorico, rassicurante ma inconsistente usato dai maggiorenti della cosa pubblica e l’ organizzazione di pseudo informazione, fatta di qualche incontro e un paio di iniziative pompose ma vuote, hanno un nome e cognome preciso: Supponenza e arroganza.

I cittadini sammarinesi, di fronte ad una scelta importantissima, che determinerà la vita futura della nostra Repubblica, sono stati trattati dai vari governi succedutisi negli ultimi 12/13 anni, come elementi assolutamente passivi a cui è stata fornita una informazione solo parziale, a senso unico, e tenuti nascosti aspetti che possono e devono preoccupare, come, ad esempio, il recepimento di 7.000 normative europee, che rivoluzioneranno ogni settore della vita di San Marino.

L’ex Segretario di Stato Augusto Casali

Ma i sammarinesi non sono ingenui, sono figli di una storia millenaria che ha insegnato loro ad essere consci della nostra fragilità territoriale, economica e, ovviamente militare, ed hanno imparato a stare con i piedi per terra, cercando spesso soluzioni diplomatiche che ne preservassero la sovranità e al tempo stesso mantenessero i migliori rapporti con il maggior numero di interlocutori possibile. E’ sempre stato così e anche oggi è così!

I sammarinesi non hanno preclusioni, ma vogliono capire con esattezza che cosa succederà del loro futuro.

Vogliono sapere quali sono i vantaggi eventuali previsti dal negoziato con l’U.E. e, al tempo stesso, vogliono sapere a che cosa San Marino deve eventualmente rinunciare e che cosa deve fare per ottenere gli eventuali vantaggi. Il problema è che nessuno dei responsabili dice nulla. Addirittura, il Capo della diplomazia sammarinese che ha partecipato (almeno mi auguro) ai negoziati, ha pubblicamente affermato, nel corso della recente Commissione mista allargata, che è difficile spiegare l’Accordo e i sammarinesi non capirebbero in assenza delle conoscenze tecniche necessarie che, questo lo aggiungo io, nessuno si è preso però la briga di spiegare, perché pare sia difficile anche per chi ha partecipato ai negoziati. Dopo non ci si può lamentare se aumentano nel tempo dubbi, perplessità e sospetti nei nostri concittadini.

Inoltre, le ragioni ufficiali sono monocordi, tutti i galoppini sguinzagliati dallo Stradone di Città al confine di Dogana, si affannano a dire cose che chiaramente non conoscono, perché glielo hanno suggerito, ma è evidente che l’esito del negoziato non lo hanno proprio letto. Ad esempio, c’è chi richiama la possibilità di mandare i nostri giovani a studiare in Europa e risuona la fatidica parola: Erasmus. Senza neppure sapere che già in questo senso esistono accordi bilaterali con l’U.E. e il problema non c’è proprio. Altri spingono sul fatto che attualmente siamo extracomunitari. Come se nel mondo di extracomunitaria ci fosse solo la Repubblica di San Marino e per questo dovremmo legarci a questa Unione Europea che, come ci dimostrano le cose del mondo, in questo momento storico è assolutamente ininfluente nella costruzione di un nuovo assetto geopolitico.

Insomma, questa superficialità, questa supponenza, questa arroganza, fatte di muscolarità, hanno ottenuto un risultato non da poco: la possibilità di presentare tre richieste di Referendum, una delle quali già depositata.

Chiaramente, se le richieste dovessero essere ammesse, la posizione della Segreteria di Stato agli Affari Esteri e larga parte delle forze politiche presenti in Consiglio Grande e Generale paleserebbero grande imbarazzo. Si scoprirebbero apertamente giochi e inciuci, che stanno dietro alle pressochè unanimi posizioni rispetto all’Accordo U.E., e che prendono vita soprattutto da convenienze politiche. Giochi ad intreccio tra la volontà del Partitone e le convinzioni più o meno aperte, ma furbescamente modificate, di coloro i quali hanno fatto, volevano fare in passato o vogliono fare in futuro il governo con lo stesso Partitone. 

Infatti, a fronte di alcuni partiti rimasti sempre coerenti nei confronti dell’U.E., va detto, va anche rilevato che gli altri hanno cambiato radicalmente posizione. Si dice che solo i fessi non cambiano mai idea, ma di fronte a spregiudicate capriole rispetto a momenti e ruoli diversi, così come siamo stati costretti a vedere, ogni cosa diviene chiara anche per i più ingenui osservatori.

E allora, sono sempre più convinto che l’unica cosa giusta, equilibrata e democratica da fare è lasciare la decisione finale agli elettori cittadini sammarinesi, i quali, se i Referendum saranno ammessi, avranno  la possibilità di scegliere direttamente il futuro della Repubblica, senza l’ausilio di mediatori, imbonitori e suonatori di flauto più o meno interessati.

Sarà la maggioranza libera a decidere, democraticamente, il cammino che dovrà percorrere il nostro Paese.

Augusto Casali