San Marino. Accordo di associazione Ue. Libera: “Necessaria un’azione informativa accessibile a tutta la Cittadinanza”

 

L’accordo di associazione tra San Marino, Andorra e l’Unione Europea rappresenta una tappa fondamentale per regolare in modo più equo e trasparente i rapporti economici, sociali e istituzionali dei due micro-Stati e il grande mercato continentale cui appartengono geograficamente, storicamente e culturalmente. Di fatto le difficoltà che oggi stanno subendo i cittadini e le imprese sammarinesi e andorrane in quanto scarsamente riconosciuti dai meccanismi che governano la vita in Europa, potranno godere dello stesso status di tutte le imprese e di tutti i cittadini dei 27 Stati che oggi formano la Ue, ma anche delle stesse condizioni di cui godono i quattro paesi EFTA (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), avendo aderito all’associazione europea di libero scambio.

Di fatto dei 43 Paesi europei e dei 7 euroasiatici, 27 sono membri effettivi, 4 hanno accordi di funzionamento con le medesime regole, 9 hanno avviato il percorso di adesione (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia, Turchia, Ucraina, Moldavia e Georgia), 2 stanno siglando l’accordo di associazione. Ne restano fuori 5 per ragioni geopolitiche (Russia, Bielorussia, Kazakistan, Azerbaigian, Armenia) e tre per scelte proprie (Gran Bretagna, Monaco e Città del Vaticano).

Questo dato dimostra come il modello europeo, pur non esente da limiti, continui a rappresentare una prospettiva concreta di stabilità, sviluppo e cooperazione. Di fatto, dunque, la maggioranza dei Paesi preferisce aderire alle regole del mercato europeo essendo il primo al mondo in termini di ricchezza circolante e di reali opportunità. Operare su quel mercato senza sottostare alle notevoli difficoltà attuali sarà possibile anche per San Marino ovviamente se accetterà le norme che lo regolano.

Del resto, non c’è partita onesta che sia possibile giocare se non si accettano le regole cui sono sottoposte le squadre che vi partecipano e non si accetta l’arbitraggio che le sovraintende. Per quale motivo praticamente tutti i paesi del continente desiderano essere coinvolti nelle regole del mercato unico? La risposta è semplice: in caso contrario le difficoltà di rapporto sono tante e sempre più evidenti col crescere della cultura digitale, per cui oltre ai costi crescenti si resterà anche sempre più isolati ed emarginati. Così è anche oggi. Non solo per le documentazioni doganali, ma per l’impossibilità di accedere ai servizi: postali, informatici, finanziari, formativi.

Come fa un’impresa ad operare se deve affrontare queste difficoltà crescenti? Sono per primi i giovani ad accorgersene, tanto che molti (quelli che non scelgono l’impiego pubblico) dicono di voler vivere all’estero, perché a San Marino la ‘vita da indipendente’ è diventata impossibile. Di fatto San Marino ha già accolto tutte le principali prassi europee che determinano limiti anche burocratici pesanti, ma senza beneficiare di alcuna opportunità.

Fra queste quella di essere liberi di commerciare, liberi di fare impresa, liberi di vivere e operare nei luoghi preferiti, liberi di studiare e formarsi. Liberi di esercitare, liberi e uguali nell’accedere ai servizi. Sarebbe stato possibile fare ancora di più, se San Marino avesse scelto la via dell’adesione piena all’Unione, portando nel dibattito europeo una voce indipendente ma responsabile, al servizio della pace, della neutralità attiva, della solidarietà e della cooperazione: valori che oggi l’Europa ha il dovere di ritrovare.

C’è poi la questione dell’accesso ai fondi strutturali europei: ancora i nostri negoziatori non hanno affrontato questo tema, ma è tema centrale, perché questi investimenti ‘guidati’ offrono l’opportunità di migliorare le infrastrutture del paese e di potenziare le istituzioni culturali. Questa questione va affrontata al più presto e non trascurata, perché è essenziale per dimostrare ai cittadini che l’Europa ha potenzialità reali per fare crescere i singoli paesi, per affermarne le loro specificità e valorizzare le loro autonomie. Libera crede che questo percorso debba essere accompagnato da un serio impegno istituzionale nel promuovere un’informazione chiara, accessibile e approfondita verso tutta la cittadinanza. È necessario avviare una campagna comunicativa efficace e trasparente, capace di spiegare ai sammarinesi, con linguaggio immediato e contenuti concreti, quali vantaggi reali comporta l’Accordo di associazione e quali saranno gli strumenti per tutelare l’autonomia del nostro Paese nel nuovo contesto europeo.

San Marino con l’avvicinamento all’Europa non può che migliorare e diventare ancora più affidabile affinché imprese e cittadini possano contare su un futuro migliore e crescere puntando sulle capacità e l’intelligenza delle persone.

Libera San Marino