Intervenendo in Consiglio Grande e Generale, Fabio Righi (Motus) ha espresso forti perplessità sulla gestione dell’accordo di associazione tra San Marino e Unione Europea:
«C’è molta confusione e non viene rispettata la nostra carta costituzionale. Molti non sanno nemmeno che il T2 resterà in vigore: bisogna essere chiari!»
Righi ha sottolineato il vuoto di trasparenza sui costi e sugli impegni futuri:
«Come interpreteremo questo accordo? I maggiori costi da sostenere dove li prenderemo? Faremo altro debito? Noi non facciamo atti di fede. San Marino non è nato con un atto di fede. Vogliamo vederci chiaro!»
Sul referendum, Righi lancia una sfida alla maggioranza:
«Ci si azzarda a dire che si è a favore del referendum? E allora perché non lo si promuove? Noi di Motus ci schieriamo chiaramente a favore: niente salti nel buio, serve un percorso strutturato.»
Poi la stoccata sui ritardi:
*«Chi sta ritardando la firma? Perché l’accordo non è ancora pronto? Stiamo seguendo i vostri tempi, ma nel frattempo il Paese cosa fa? La commissione mista si è ridotta a un monologo. Quali stanziamenti sono previsti a bilancio?»
Righi critica l’argomento secondo cui senza firma “si ferma tutto”:
«Ma perché adesso tutto si muove? Aeroporto, centro storico, alberghi, firma digitale, ospedale: chi li ha bloccati fino a oggi? Non certo noi.»
Infine, un monito politico:
«Vogliamo essere seri? Diteci chiaramente come intendete affrontare questi temi, oppure continueremo a tenere fermo il Paese. Dopo 15 anni stiamo ancora parlando dell’accordo e perdiamo i treni dello sviluppo.
Dobbiamo capire qual è davvero il nostro treno. Siamo in manutenzione… e purtroppo, chi ha causato i problemi non può essere anche quello che li risolve.»