San Marino. Accordo di associazione UE: un cambio di paradigma per accelerare il percorso … di Alberto Forcellini

Una piccola Repubblica e l’Europa: se ne parla da anni, ma con poca conoscenza e scarsa consapevolezza dei temi sul tappeto, spesso banalizzati da troppi luoghi comuni. Un quadro più chiaro e completo si è avuto con la serata organizzata dall’Associazione Emma Rossi, che ha il grande merito di suggerire ogni volta argomenti di elevato interesse, saperli rendere divulgativi e proporli all’attualità.

Del resto, non si può non parlare di Europa in questo stato di emergenza sanitaria che ha coinvolto tutti i Paesi, aderenti o meno, che ha posto in primo piano la questione dei vaccini, nonché i problemi economici derivanti appunto dalla pandemia, dalle restrizioni, dal fermo della mobilità di persone e di servizi. L’Europa che ora distribuisce miliardi ai Paesi membri per aiutarli nella ripresa. L’Europa che spesso è vincolante nelle scelte, ma che alla fine è sempre una garanzia.

Cosa potrebbe essere l’Europa per San Marino: inutile, necessaria, vitale? Il Segretario agli Esteri Luca Beccari, ospite della serata, insieme a Paolo Rondelli e Michele Chiaruzzi, ha risposto sullo stato negoziale e sugli interrogativi che gravano sulla materia.

Un accordo con la UE non è vitale, ma è necessario, perché attraverso di esso passano le opportunità di sviluppo. Negli anni ’90, un piccolo Stato poteva giocare le sue fortune nelle differenze con gli altri. Oggi ci troviamo di fronte a un numero enorme di Stati che seguono le stesse regole o perché sono membri UE, o perché hanno in corso un processo di adesione, o perché hanno comunque rapporti commerciali. Per San Marino, che non è fisicamente dentro a quel mercato, è comunque difficile non parteciparvi e vivere in una situazione isolazionista, con il rischio di una grave compressione.

L’obiettivo dunque è trasformare la concorrenza in partenariato.  Ma anche risolvere gli interrogativi di sempre: quale libertà vogliamo? E quale sovranità vogliamo avere? Il dilemma dunque non è tra dentro o fuori, non sui costi e benefici, ma sui valori statuali e di autonomia.

La parte originaria del negoziato si è articolata sull’acquis comunitario, ovvero l’insieme dei diritti, degli obblighi giuridici e delle norme, condivisi dagli Stati membri, che devono essere accettati senza riserve, con alcune deroghe comunque previste per i piccoli Stati. In questa fase, San Marino non è solo, ma affiancato da altri due piccoli Stati: Andorra e Monaco. I quali sono più focalizzati su pochi settori specifici e quindi sono più attendisti. San Marino ha un’economia di scala che copre molti settori: dal commercio al turismo, dall’industria all’artigianato, dall’agricoltura ai servizi anche di natura tecnologica. Su molti settori non ci può essere comunanza di intenti e di interessi con gli altri piccoli Stati.

Poi è arrivato il Covid e, nonostante le riunioni da remoto, il negoziato ha subito un forte rallentamento. Tuttavia, è stato proprio nell’emergenza sanitaria che è emersa fortissima la convinzione che “non si può stare da soli”. È quindi necessario sbloccare lo stallo, trovare la strada per arrivare ad un risultato concreto nel più breve tempo possibile.

San Marino ne ha individuate due. La prima è quella di invertire il paradigma usato finora, ovvero spostare la trattativa sulle questioni bloccanti, quelle più politicamente pregnanti, come la libertà di circolazione per le persone e le merci, superando i tecnicismi dell’acquis. La seconda strada è quella del Parlamento europeo, con il quale San Marino ha un dialogo continuo e grazie al quale si sono ottenuti risultati importanti sui vaccini, sui medicinali e il green pass.

È su queste carte che gioca oggi la politica, ben sapendo che la partita è ardua tanto fuori quanto dentro. San Marino ha spesso atteggiamenti conservativi, va nel panico ogni volta che arriva una norma europea. Eppure, ormai la mentalità europea è abbastanza diffusa nella popolazione, insieme alla consapevolezza che un accordo di adesione con la UE non sarà mai la risoluzione automatica di tutti i problemi, bensì una grande opportunità e una grande sfida per tutto il sistema.

a/f