Dopo la conferenza stampa presso Palazzo Berlaymont a Bruxelles nel corso della quale è stata annunciata la chiusura dei negoziati per l’Accordo di associazione all’Unione europea per la Repubblica di San Marino, si viaggia ormai spediti e senza tentennamenti verso la storica firma. Una occasione per fare il punto della situazione con il Segretario agli Esteri, Luca Beccari.
Segretario Beccari, soddisfazione per il raggiungimento di questo traguardo?
“La soddisfazione per il raggiungimento di un accordo di portata storica come quello di associazione all’Unione europea è grande, non lo nascondo. Arriva dopo quattro anni non semplici in cui, a questo importantissimo dossier, si sono sovrapposte anche tante emergenze e altri non meno importanti obiettivi di politica estera. Le fasi conclusive del negoziato sono avvenute proprio durante la visita di Stato del Presidente Sergio Mattarella che ha rappresentato la vicinanza e il supporto dell’Italia a San Marino. Gli sforzi sono stati ampiamente ripagati dai risultati. Non solo oggi siamo più vicini alla famiglia Europa, per citare le parole del Vice Presidente Esecutivo Šefcovic, le nostre relazioni con l’Italia sono rinsaldate e rafforzate”.
Che significa parafatura? Quando si arriverà all’accordo vero e proprio?
“La parafatura rappresenta la conclusione di una trattativa con il relativo consolidamento delle posizioni negoziali rispetto al testo dell’accordo. Con il raggiungimento dell’intesa politica, annunciata in conferenza stampa martedì scorso a Bruxelles, si chiude la prima fase del percorso, ora si attende la finalizzazione giuridica del testo a cura della Commissione europea e la traduzione nelle lingue italiana, inglese, francese e catalana. Seguirà l’approvazione dell’accordo da parte del Consiglio europeo, che ha già espresso, martedì scorso nel Comitato Affari Generali di cui fanno parte tutti i 27 paesi membri, un assenso di massima. La firma avverrà sicuramente prima dello scioglimento degli organi europei, i tempi sono compatibili con i nostri elettorali. La ratifica da parte dei due Parlamenti – Consiglio Grande e Generale e Parlamento europeo – potrebbe avvenire prima delle elezioni europee o immediatamente dopo”.
Cosa cambia da oggi e quando il processo di associazione diventerà pienamente operativo?
“Mentre l’integrazione sarà immediata, l’adeguamento sarà graduale a seconda delle diverse discipline. Entreremo a far parte e accederemo pienamente al mercato unico con lo status speciale dei Paesi membri dell’Unione, alle loro stesse condizioni, pur restando paese terzo. Non saremo più trattati come extracomunitari, sebbene continueremo a esserlo, ma al pari dei cittadini comunitari; faccio un esempio che mi sta particolarmente a cuore: studenti e lavoratori che andranno in Europa avranno la stessa libertà di circolazione dei cittadini degli altri Paesi, niente più permessi di soggiorno”.
Quali i vantaggi dell’associazione per i sammarinesi?
“Imprese, lavoratori e giovani del nostro Paese trarranno vantaggi da questa occasione storica d’integrazione, da benefici che provengono dalle quattro libertà fondamentali, la libera circolazione di persone, capitali, servizi e merci, preservando le nostre peculiarità e conservando la nostra sovranità.
Faccio alcuni esempi per me significativi:
– uno studente potrà accedere a qualunque ateneo europeo come un cittadino comunitario, potrà fare stage lavorativi, lavorare dopo gli studi senza permessi di soggiorno o senza rientrare nelle quote di immigrazione. Quando tornerà a San Marino il suo titolo di studio avrà la stessa procedura di riconoscimento europea e gli anni lavorati all’estero saranno automaticamente computati ai fini pensionistici sammarinesi, tutte cose oggi possibili solo con l’Italia e con alcune limitazioni;
– le imprese sammarinesi potranno partecipare a qualunque appalto europeo e i loro prodotti e servizi godranno dello stesso regime di quelli delle concorrenti europee;
– le nostre banche potranno finalmente accedere al mercato unico dei servizi finanziari tanto all’ingrosso che al dettaglio.
Non dovremo più gestire e tentare di risolvere le tante criticità che ci precludono una piena relazione con gli Stati europei e con gli stessi potremo finalmente partecipare a politiche e a una strategia generale di sviluppo”.
Referendum sì o no?
“La scelta non compete solo a me, se celebrare o meno il referendum dovremo deciderlo in sede politica. Personalmente, non mi sono mai dichiarato contrario alla consultazione referendaria ma mi chiedo se sia davvero necessaria adesso. Credo che l’accordo debba essere messo in pratica per essere valutato. Difficilmente sarà possibile fare valutazioni sulla carta. L’accordo contiene clausole e periodi di adattamento che ci permettono di gestire l’implementazione e misurare i primi benefici. Credo che le proposte che si stanno facendo avanti di un momento di valutazione, anche con referendum più avanti nel tempo, sia una scelta molto intelligente. Resta il fatto che, a differenza degli altri referendum celebrati, qui si chiederebbe alla cittadinanza di esprimersi, non su un singolo atto del governo o su un elemento di riforma, bensì su un percorso politico già scelto e confermato da ben quattro legislature”.
Può indicare la data delle elezioni e che tipo di campagna elettorale si aspetta?
“La legislatura termina a novembre 2024 ma è evidente a tutti che celebrare le elezioni in quel periodo comporta disagi e grossi problemi organizzativi anche per il nuovo esecutivo. Per questo stiamo da tempo ipotizzando di andare al voto fra fine maggio e le prime settimane di giugno. Difficile dire che campagna sarà… di sicuro, la nostra non si limiterà a celebrare il fatto ma ci concentreremo sull’offrire la visione di paese che abbiamo anche per i prossimi anni e nel contesto di associazione. Come sempre, ci saranno poi partiti che faranno una campagna contro qualcuno o qualcosa senza proposte o con idee confuse per il paese. Ma questo non è una novità”.
Quanto sarà importante la continuità con il percorso Ue? Mi spiego ancora meglio: punterà nuovamente agli Esteri al prossimo mandato qualora vinciate le elezioni?
“Dare continuità è fondamentale. Prima di tutto con una azione politica ben chiara, frutto di una condivisione al livello paese a partire da quella che sarà la nuova maggioranza. In quanto a me, non sono famoso per auto promuovermi, facciamo i percorsi che devono essere fatti e poi vedremo. Interpreto il mio impegno in politica come un puro servizio al mio Paese, di sicuro non verrò meno alle mie responsabilità se i cittadini vorranno ancora darmi fiducia”.
David Oddone
(La Serenissima)