San Marino. ACCORDO UE. Chi paga? … di Mirko Dolcini

Da un post sulla nostra pagina Facebook:

Oltre al problema di un’eventuale mancata ratifica definitiva da parte dei 27, esiste un problema ancor più imminente: i milioni di € da investire, trovare e spendere subito, per implementare sensibilmente la P.A., fare formazione a tutti i livelli, creare nuove procedure per le imprese e per i cittadini e adeguamenti istituzionali… dove li troviamo? Le risorse economiche che servono nell’immediato chi ce le dà? Non l’UE. Allora chi? Il debito pubblico ovviamente, perché sempre ovviamente siamo in ritardo, con un’insufficiente riforma IGR appena fatta e mal digerita, senza un progetto di sviluppo economico e senza un’idea di revisione di spesa.

Quindi è evidente che non potrebbe essere altro che nuovo debito pubblico. Ulteriore debito pubblico che però noi non possiamo permetterci. Noi non siamo uno Stato dalle grandi dimensioni ed interconnessioni globali il cui fallimento sarebbe un problema anche per tanti altri Stati. Noi non possiamo pensare di rifinanziare il debito all’infinito, perché se fallisse uno Stato piccolo come il nostro, a differenza degli Stati più grandi interconnessi ed interdipendenti con altri Stati più grandi, non interesserebbe a nessuno, e quindi aumentare il debito e contare su un continuo rifinanziamento porterebbe a correre il rischio di essere facile preda dei potentati internazionali speculativi.

Se l’accordo si firma, dobbiamo essere pronti ad affrontarlo con le opportune riserve economiche. Noi non le abbiamo… non compaiono nemmeno negli attuali bilanci pluriennali… In queste condizioni, come lo affrontiamo? Sperare, senza averne la certezza, di ripagare il debito con le ipotetiche maggiori entrate della nostra economia che ci saranno grazie all’accordo, ma senza avere il paracadute di una riserva economica o la sicurezza di una reale competitività all’interno del mercato unico, basata su di un serio progetto di sviluppo economico del Paese, oggi inesistente, mi sembra troppo pericoloso.

Mirko Dolcini