Valentini: “L’obiettivo minimo e? che San Marino possa essere trattato come Paese equivalente dell’Unione”.
Il tavolo a cui sono seduti San Marino, Andorra e Monaco per discutere di un progetto comune di accordo con l’Unione europea inizia a traballare. E? questo in sostanza quanto emerso dall’incontro dei giorni scorsi ad Andorra tra le delegazioni delle commissioni parlamentari Affari esteri dei tre paesi.
A riepilogare ai colleghi della Commissione sammarinese sono stati venerdi? il presidente Marino Riccardi e i membri Luca Santolini, Marco Gatti e Alessandro Mancini presenti all’incontro. Ai colleghi Riccardi ha spiegato che “noi abbiamo una visione diversa da entrambi, noi siamo uno Stato, Andorra e? un principato. L’economia e? molto diversa: e? forte il turismo, il sistema bancario e finanziario. Anche Monaco e? un principato a tutti gli effetti. Il governo e? nominato dal Principe, il Parlamento fa poco e non e? tenuto, in base le leggi, ad essere informato sulla una trattativa portata avanti dalle altre istituzioni”. Per questo motivo, ha sostenuto il presidente “i loro delegati erano poco informati”.
Dal canto loro i parlamentari sammarinesi hanno messo in evidenza i due scogli principali per il Titano: “il problema delle accise” e la “libera circolazione delle persone”.
Su questo aspetto in particolare Riccardi spiega che il Titano punta a seguire la linea di Andorra che ha proposto delle quote. “Loro hanno un sistema diverso – ha spiegato – su residenze e permessi di soggiorno, piu? aperto del nostro. Tutti quelli che hanno un rapporto di lavoro ad Andorra possono avere il permesso di residenza e anche chi ha un deposito in banca superiore a 200 mila euro puo? avere la cittadinanza”. Si trattera? poi – ha aggiunto – di vedere come calcolare queste quote.
Con Andorra in particolare “su molti argomenti siamo molti vicini, piu? di quanto pensavamo prima dell’incontro. E? stato un lavoro proficuo – ha dichiarato ancora in Aula – e penso che ancora si possa affrontare il confronto con l’Ue insieme poi a mio parere sara? necessario fare protocolli bilaterali secondo ciascuna particolarita? dei Paesi, in una fase successiva. Siamo rimasti impressionati in modo favorevole”.
Luca Santolini di C10 si dice “stupito e un po’ preoccupato” per la “chiusura totale” da parte dei rappresentanti di Monaco “su quasi tutti i punti che abbiamo toccato, su cui invece c’era vicinanza tra le nostre posizioni e quelle di Andorra. Mi sembra – ha aggiunto – che loro abbiano proprio detto che, se in questo documento dovesse arrivare in orma definitiva, non e? accettabile. Non so se era la posizione dei rappresentanti del Parlamento ma non quella di chi e? seduto al tavolo della trattativa, ma dubito si possa andare avanti insieme visto la chiusura quasi totale”. Dunque i piccoli Stati prenderanno singolarmente la strada verso l’Europa?
Secondo Marco Gatti del Pdcs “quello che emerge e? che sono Paesi profondamente diversi da San Marino che ha un’economia a 360 gradi. Montecarlo non ha il problema della libera circolazione delle persone e delle merci. La loro preoccupazione vera – ha aggiunto – e? cosa possa cambiare rispetto le regole finanziarie. Contano molto sull’azione protezionistica della Francia. Per quanto riguarda Andorra, e? un territorio che si avvicina di piu? a San Marino, molto votato all’aspetto turistico e commerciale, le loro attenzioni sono relative al mantenimento delle loro accise, per tabacchi, Tlc etc. Loro hanno fatto la scelta di avere le dogane da sempre – ha continuato – ma e? anche vero che le loro merci non sono comunitarie, hanno procedure come se si trattasse di uno Stato extra Ue, situazioni che hanno risolto con rapporti bilaterali con altri Paesi. In questo San Marino e? avvantaggiato, abbiamo un accordo doganale e le nostre merci sono a tutti gli effetti europee in entrata e uscita, molti aspetti li abbiamo gia? recepiti”.
Per Gatti “il confronto e? stato utile” e “San Marino si sente caricato di responsabilita? perche? e? un punto di riferimento per questi Stati”. Concorde su questo punto anche Matteo Zeppa di Rete che ha aggiunto che “e? evidente che San Marino sia lo Stato meno tutelato” in quanto “sia Monaco che Andorra hanno diverse possibilita? di agire con diversi Stati europei” mentre “noi siamo un enclave in territorio italiano”.
A tirare le fila del dibattito e? stato il segretario Pasquale Valentini che ha ricordato innanzi tutto che “la prossima settimana ci sara? una nuova seduta di negoziato che dovrebbe avere un valore importante anche sulla definizione dell’atteggiamento degli altri Paesi. Siamo arrivati al punto del confronto sulla struttura istituzionale dell’accordo – ha aggiunto – che richiede opzioni definitive e si capira? meglio quale e? l’atteggiamento di Andorra e Monaco”. Una sorta dunque di spartiacque che dira? se si potra? andare avanti insieme o meno. Per Valentini San Marino “ha come obiettivo quello che, nelle materie dell’accordo, possa essere trattato come Paese equivalente dell’Unione, per meno – sentenzia – non varrebbe la pena questa impresa. Come Paese abbiamo infatti gia? un accordo doganale, monetario con l’Unione, ma dobbiamo togliere gli svantaggi come Paese terzo nel momento in cui entriamo nella comunita? europea”.
Il segretario non nasconde quindi di voler “mantenere piu? salda possibile la possibilita? di un confronto anche con gli altri Paesi perche? crediamo che, come e? nei programmi, almeno la parte strutturale degli accordi la si possa fare in maniera congiunta, cio? rafforza l’azione”. Quindi la conclusione decisa: “Non siamo assolutamente per rompere il tavolo”. La Tribuna