Una casa riempita all’inverosimile con ogni cosa, tanto da non riuscire più ad entrarvi ed essere così costretto a dormire in macchina.
Non è un reality americano, ma una storia vera di accumulatore seriale compulsivo che in questi giorni è stato in pratica soccorso dalla protezione civile che è riuscita a intervenire e sta sgombrando in parte l’appartamento.
Una operazione che ha visto l’intervento coordinato di numerosi uffici e reparti dello Stato, coordinati appunto dalla protezione civile, che sono riusciti a mettere in atto tutta una serie di attività in contemporanea dall’assistenza al sammarinese allo sgombro di buona parte del materiale accumulato e accatastato all’interno dell’abitazione. Un intervento ancora in atto in questi giorni e che vista la delicatezza del caso ci impone di limitare i particolari che possono essere riferiti.
L’intervento congiunto di tribunale, polizia civile, Iss, dipartimenti prevenzione e Azienda, grazie al coordinamento della protezione civile di San Marino, ha permesso di evitare un’azione brusca e coercitiva, come invece capita spesso in altre realtà e di consentire in questo caso da una parte di assistere la persona anche nei vari momenti quotidiani, compreso ad esempio accompagnarla alla mensa, e dall’altro di riuscire a entrare nell’appartamento e cominciare a rimuovere rifiuti, materiale vario, cibo scaduto, ecc… che era stato stipato all’inverosimile all’interno dell’abitazione, arrivando a costituire una vera e propria situazione di rischio.
Infatti, oltre alle segnalazioni giunte dai vicini, esasperati dalla sporcizia e dalla puzza che arrivava dalla casa, si stava compromettendo anche la sicurezza della struttura, dato che l’accumulo eccessivo di vari oggetti e materiali impediva l’accesso ai vari locali, stava danneggiando per via del peso l’appartamento e in caso di intervento in seguito ad un incendio o altro, avrebbe ostacolato e impedito a vigili del fuoco o altro di intervenire efficacemente.
E così, grazie proprio al coordinamento riuscito tra le varie strutture deputate, la settimana scorsa è iniziato lo sgombro dall’appartamento di tutto quel materiale eccessivo e pericoloso stipato all’interno. Oltre anche ad una azione di pulitura e igiene che è ancora in atto. L’intervento tra l’altro è stato esteso anche alla macchina del sammarinese che nel frattempo stava venendo riempita anch’essa di tutto. “Ringrazio tutti gli uffici e il personale che sta intervenendo – dichiara Fabio Berardi a capo della protezione civile del Titano – perché grazie alla loro azione e professionalità stiamo intervenendo in una situazione davvero difficile, che in parte travalica anche quelli che sono i compiti della protezione civile stessa, ma che grazie al lavoro svolto in questi anni di coordinamento e collaborazione tra i vari uffici ha consentito di coordinare più azioni in contemporanea e di intervenire limitando al minimo anche le azioni sulla persona così da ridurre i possibili traumi”.
Berardi conferma che l’intervento è ancora in atto e che il caso era seguito da tempo. Infine ci spiega che purtroppo non è l’unico caso di accumulo compulsivo presente in Repubblica e che potrebbe essere necessario a breve intervenire almeno in un’altra situazione.
L’approccio utilizzato a San Marino, grazie a questa azione coordinata, ha evitato in questa fase di ricorrere a formule molto forti come un TSO, cioè un trattamento sanitario obbligatorio, strumento utilizzato invece più spesso in Italia proprio in questi casi, anche relativamente di recente, nelle località limitrofe al Titano come Rimini e Riccione.
Franco Cavalli