San Marino, la diatriba con l’Italia sulle «targhe straniere» e il MotoGP a rischio
di Mario Gerevini26 giu 2019
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Nervi tesissimi a San Marino per la norma italiana sulle targhe estere (contenuta nel Decreto Sicurezza) che ancora non è stata modificata e penalizzerebbe, in modo insostenibile dicono dal Titano, la piccola Repubblica. Le antenne sono tutte sintonizzate sull’iter parlamentare romano nel quale è incolonnato il decreto, approvato nella prima versione sei mesi fa e in scadenza il 13 agosto.
A rischio il MotoGp
Ma gli ultimi messaggi che arrivano dallo Stato “circondato” dalla Romagna, sono più che espliciti: se non viene introdotto un emendamento (che Salvini avrebbe promesso e la Lega confermato anche nelle ultime ore) diverse attività economiche rischiano la paralisi, e sarebbe a rischio anche il Motogp di San Marino a metà settembre. “Mi pare senza senso – ha detto sibillino il Segretario di Stato (ministro) per la cultura e lo sport, Marco Podeschi – che un furgone con targa San Marino condotto da un italiano non possa fare consegne a Misano, magari in occasione di un evento sportivo come il MotoGP”.
Il pullman e i cinesi
Pochi giorni fa una signora residente a Rimini e alla guida dell’auto con targa sammarinese del marito sammarinese è stata multata di 712 euro con confisca della vettura. In precedenza era stato disposto il fermo (al casello autostradale) di un pullman scolastico targato San Marino dell’azienda sammarinese Benedettini che ha poi ha deciso di rinunciare a trasportare scolaresche italiane in gita. Si racconta poi del caso di un altro pullman targato RSM e condotto da un autista italiano che portava una comitiva di turisti cinesi in aeroporto. Anche quello sarebbe fermato lungo la strada e i turisti costretti a chiamare una colonna di taxi per riuscire a prendere l’aereo. Sarebbero già un centinaio i casi analoghi.
Il decreto
Il decreto (Dl 113/2018) di fatto ha modificato l’articolo 93 del Codice della strada e sancisce il divieto per i residenti in Italia da più di 60 giorni di guidare veicoli con targa estera, pena sanzioni pesantissime con multe da 712 a 2.848 euro, il fermo del mezzo e l’obbligo di reimmatricolarlo con targa italiana.
Quelli targati «fu»
L’obiettivo è quello di colpire i “furbetti della targa estera”, cioè quelli (soprattutto cittadini dell’Est Europa) che si sottraggono alle multe ed eludono gli obblighi assicurativi e fiscali italiani. Non è chiaro quanto sia il “monte multe” italiano disperso dietro targhe sammarinesi e non è un mistero che il Titano sia stato storicamente tollerante verso chi elude (o evade) il fisco altrui. Insomma sui “furbetti” ci hanno campato.
Folklore bancario
Ma adesso è un’altra storia e anche sulla Rocca il bilancio dello Stato traballa. E tiene banco l’ennesima folkloristica storia, con tanto di comunicati e interventi di Banca Centrale, intorno a una improbabile offerta dalla Francia per una banca (Cis) in grave difficoltà: l’acquirente sarebbe Lunalogic che non è un’attrazione di Mirabilandia ma una piccola e assai poco capitalizzata realtà di consulenza parigina che non si può pensare possa essere seriamente interessata a rilevare una banca sull’orlo del crac a San Marino.
Frontalieri in difficoltà
In questo burrascoso quadro il provvedimento legislativo italiano sta creando seri problemi anche a chi “furbetto” non è ma – spiegano fonti del governo del Titano – semplicemente è domiciliato o lavora a San Marino pur restando residente in Italia. In difficoltà ci sarebbero molti dei 5.800 frontalieri e non solo a San Marino ma anche nelle zone di confine comprese tra il Principato di Monaco e la Svizzera che non fanno parte dello spazio economico europeo, come ha sottolineato Roberto Parodi, rappresentante dei Frontalieri Autonomi. Le antenne restano orientate a Roma e i nervi tesissimi.