E’ scomparso nella notte lo stimato professionista conosciuto in Repubblica per aver lavorato con ruoli di responsabilità in vari istituti bancari tra cui Asset Banca.
Quando stiamo bene dobbiamo dare il massimo perché non sai mai cosa ti può capitare e la vita può nire da un momento all’altro. Una lezione che in tanti dovremmo imparare e che Paolo Droghini, scomparso all’improvviso in seguito ad un malore durante la notte tra sabato e domenica, ha impartito con l’esempio a tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo.
Qui a San Marino Paolo ha lavorato a lungo distinguendosi nel suo ramo, quello bancario, per competente ed entusiasmo, doti che gli sono sempre state riconosciute ma che purtroppo non gli hanno risparmiato il coinvolgimento in situazioni che attendono ancora di essere chiarite e che egli ha sempre saputo affrontare con il massimo della serenità. Segno che anni e anni di esperienza, di infaticabile lavoro e studio danno il loro prezioso frutto e che ti spingono a non mollare mai. Anche se da San Marino alla fine Paolo Droghino ha dovuto allontanarsi (sono note le vicende che hanno portato Asset verso la Lca) e forte della sua professionalità ha iniziato una nuova s da pur con il dolore di veder distrutto ciò che era stato faticosamente costruito durante gli anni di lavoro trascorsi in Asset Banca con un ruolo di responsabilità nella società di gestione.
Anche quella volta tuttavia Paolo non solo non si è dato per vinto ma ha fatto prevalere il criterio dell’umanità, quello del voler bene e senza vittimismi si è portato dietro il bagaglio dell’affetto di ex colleghi ed ex clienti. Si è sentito in dovere di unire e di infondere coraggio perché in gioco c’era il futuro della sua famiglia, dei suoi figli Vittoria e Leonardo e di quello di tanti altri suoi colleghi. Così quando la morte lo ha ghermito ha trovato che Paolo non aveva conti aperti con la vita, che non se l’era mai presa con nessuno, che non c’era un solo torto che avesse subito di cui ancora si ricordava.
Diceva sempre che l’importante era creare occasioni per superare le piccole tensioni. Di occasioni per stare assieme ne creava molte, io che l’ho conosciuto posso dire che avrei potuto approfittarne di più.
Poi però la vita corre sempre veloce e nessuno mai pensa che il momento di separarsi sia dietro l’angolo. Troppo spesso allora si dimentica di dire addio e che si è, come ammoniva Pindaro “creature di un giorno”.
Ti saluto da qui Paolo mentre ti accingi a compiere il tuffo verso l’eternità.
O.M.
La RepubblicaSM