San Marino. Adesione Ue, Irene Pivetti: “E’ fondamentale che un accordo di questo genere venga portato avanti da un governo stabile”

A San Marino Irene Pivetti racconta di essersi sempre sentita a casa e di nutrire per questa terra un affetto e un rispetto speciale. In quest’ottica, sapendo di parlare con un’osservatrice privilegiata delle vicende di casa nostra, abbiamo scambiato due chiacchiere con chi in passato ha, fra gli altri, ricoperto il ruolo di primissimo piano di Presidente della Camera italiana.

Presidente, cosa può dirci della sua candidatura alle elezioni europee?
“Dico che è venuto il momento di riprendermi per intero la responsabilità politica dopo un’assenza di 20 anni. Sono convinta che chiunque abbia energie e competenze in questo momento debba metterle al servizio del proprio Paese. Io mi candido da indipendente con Forza Italia per rafforzare il partito popolare europeo. L’obiettivo è quello di ripartire da un’Europa che sia più meridionale, più mediterranea, che abbia al centro lo sviluppo economico: le imprese sono i motori dell’economia, del benessere sociale, della stabilità. E’ importante tornare a crescere, creare occupazione, fare in modo che l’Italia torni ad avere un ruolo strategico”.

A proposito di imprenditori, ha sentito parlare del cosiddetto caso targhe e delle ripercussioni che ha avuto a San Marino?
“Lei tocca corde molto sensibili. Ho sentito che, nel tentativo legittimo di fermare determinati abusi, ci sono andate di mezzo le imprese e che è stato messo a rischio il lavoro di persone che pur in regola al 100% si sono trovate nella condizione di non poter lavorare. Un fatto inaccettabile specie se si considera che l’imprenditore è l’unica figura che genera crescita nonostante troppo spesso – non è ovviamente questo il caso – venga ancora considerato alla stregua di un delinquente naturale”.

Che idea si è fatta dell’imminente parafatura dell’accordo di associazione con la Ue?
“Mi chiedo se siate veramente convinti. Io sono una europeista, sono le modalità che preoccupano. Entrare in Europa è come comprare il computer nuovo: se è più potente ti rende più potente. Se però non hai ben capito come funziona è un rischio. E’ importante avere una chiara politica di sviluppo economico, di integrazione, saper affermare nella cornice della Ue la propria identità specifica, altrimenti diventa un’arma a doppio taglio. E’ fondamentale che un accordo di questo genere venga portato avanti da un governo stabile, con le idee chiare. Si tratta di una macchina potente e occorre saperla guidare”.

Quali sono i suoi rapporti con San Marino?
“Non sono stata fortunata con la Repubblica, sono incappata in un truffatore ma credo ancora sia un luogo potenzialmente strategico, un eccellente Paese dove fare business. Candidandomi e intraprendendo l’attività politica ho dato mandato di ristrutturare tutte le mie aziende in modo di affidarle ad altri il mio ruolo. Resto tuttavia a disposizione per consulenze a titolo gratuito, ho sempre avuto, da italiana che guarda con stima e affetto il vostro Paese, molte idee che mi piacerebbe potervi sottoporre.”

Nella sua ultima intervista a Repubblica.sm aveva parlato di problemi reputazionali legati a San Marino che oggi si sono accentuati con il caso del mutuo concesso all’ormai sottosegretario Siri. Lei che opinione si è fatta in merito?
“Certamente ho sentito parlare di quel mutuo ed è una notizia che non fa bene. Non ho stima del partito di Siri né di questo governo ma mi auguro venga chiarito tutto. Va detto però che quando si fa politica occorre essere al di sopra di ogni sospetto e ad esserlo non deve essere, per fare un esempio, solo il politico stesso ma anche sua moglie”.
Olga Mattioli su Repubblica Sm