Attesa per la messa in votazione dell’ODG sul blocco della vendita degli NPL
All’indomani dell’approvazione di una patrimoniale che non lascia tranquilli i sammarinesi e che dovrebbe portare nelle casse dello stato circa 15 milioni risulta impossibile non chiedersi dove siano niti quei 166 milioni. Essi a ben vedere avrebbero fatto carne e sangue, il bilancio pubblico sarebbe stato meno anemico e i prelievi sulla cittadinanza si sarebbero potuti tranquillamente evitare (?)
Tra le troppe cose non chiare che stanno caratterizzando il governo della trasparenza c’è la questione dei crediti non performanti di Cassa di Risparmio. Crediti che si era detto sarebbero stati gestiti internamente per creare nuova ricchezza e nuove opportunità lavorative in un settore profondamente in crisi e con tanti posti a rischio.
Ma mentre in aula si parlava in tal senso era già pronto un bando per la (s)vendita degli Npl, altra partita delicata che parrebbe esser stata seguita sin troppo da vicino dalla regia esterna emersa dall’ordinanza di Morsiani.
A nulla, fino a questo momento sono serviti gli appelli delle forze di opposizione a fermare la svendita di oltre un miliardo di nel che porterebbe nelle casse dell’istituto pubblico non oltre il 7,5% di quella cifra. La commissione finanze ha infatti autorizzato la vendita e ora l’unica speranza è che governo e maggioranza facciano un passo indietro e approvino all’unanimità l’ordine del giorno presentato dalle opposizioni per fermare la vendita degli npl.
Se ciò non avvenisse saremmo di fronte ad uno scenario estremamente grave alla luce della pubblicazione su giornalesm della relazione della Grand Thornton che fa emergere a detta del Pdcs elementi che destano non poca inquietudine.
La relazione, costata carissima ai sammarinesi, è stata indirizzata – tanto per cominciare – a Romito e Borri e non all’intero cda di Cassa. Inoltre reca la dicitura di non aver valore di revisione contabile (così già la relazione fatta su Asset). Ma sono i numeri a far letteralmente sobbalzare dalla sedia.
“Sembra infatti che i crediti – evidenzia il Pdcs – verranno venduti a 120milioni di euro mentre la Grand Thornton li aveva valutati 286 milioni”. All’indomani dell’approvazione di una patrimoniale che non lascia tranquilli i sammarinesi e che dovrebbe portare nelle casse dello stato circa 15 milioni risulta impossibile non chiedersi dove siano finiti quei 166 milioni. Essi a ben vedere avrebbero fatto carne e sangue, il bilancio pubblico sarebbe stato meno anemico e i prelievi sulla cittadinanza si sarebbero potuti tranquillamente evitare (?) La RepubblicaSM