San Marino. Aeroporto Fellini non decolla, il Titano studia l’addio. Il Segretario Lonfernini critica l’operatività dello scalo riminese: “Abbiamo investito milioni di euro, tutto questo non è normale.”

Teodoro LonferniniCalano i visitatori russi, in aumento invece polacchi, olandesi, svizzeri e tedeschi. “Ma servono infrastrutture”.

Secondo un recente studio realiz- zato da alcuni dei più importanti giornali europei, il consistente effetto della crisi politica tra l’Ue e la Russia, sugli Stati europei, in termini economici, ammontano a 100 miliardi di euro bruciati e 2 milioni di posti di lavoro a rischio. “San Marino – ha dichiarato il segretario di Stato Marco Arzilli alle telecamere di Smtv -, in quanto Paese terzo, non aderisce alla campagna di sanzioni, e non è sottoposta ad alcun blocco dell’export. La situazione – sottolinea – è positiva specialmente per le aziende del settore alimentare”. Sembrerebbe quindi che, stando alle parole rilasciate da Arzilli ai microfoni di Smtv, l’export sammarinese, seppur flebilmente, sorride. La stessa cosa, però, non si può invece affermare dire per il settore turistico.

Nei giorni scorsi il presidente di Usc, Massio Canti, aveva dichiarato che “a portare altrove il turismo straniero è in parte anche la svalutazione del rublo. Sull’argomentoè intervenuto anche Stefano Raggi dell’Usot, il quale ha affermato che “qualche famiglia russa in centro storico si nota, ma sicuramente molto meno rispetto a qualche anno fa. È importante tenere presente – prosegue Raggi – del contraccolpo causato dalla chiusura dell’aeroporto Fellini di Rimini per diversi mesi. L’effetto di tutto ciò – sottolinea – è che ci sono meno turisti russi e con una capacità di spesa dimezzata”. Conclude Raggi: “Giugno è stato un mese assai negativo e luglio è partito con il piede sbagliato.” Sulle cause della diminuzione del flusso turistico in generale, e in particolare quello russo, sul Titano abbiamo intervistato il segretario competente Teodoro Lonfernini:

È vero – afferma – nei primi 4 mesi del 2015 c’è stata una riduzione del flusso turistico”. Riguardo alle cause, Lonfernini però non si trova in linea con le considerazioni fatte riguardo alla crisi politica Europa/ Russia e alla svalutazione del rublo: “Personalmente le cause non vanno ricercate solo in questi due particolari aspetti che, seppur importanti, per la nostra Repubblica non hanno conseguenze così gravi. Sono altri gli aspetti da tenere presente – evidenza il segretario al Turismo. Ad esempio c’è anche il fatto che le grandi agenzie turistiche russe
si stanno orientando verso altri mercati; i grandi tour operator, da qualche anno a questa parte, stanno coltivando altri tipi di interesse. A questi elementi – prosegue – bisogna poi aggiungere il fatto che nei 6 mesi precedenti all’inizio del 2015 l’aeroporto internazionale Federico Fellini di Rimini non ha funzionato: questa è la vera causa della drastica riduzione del flusso turistico sul Titano”, afferma uno sfiduciato ma realista Lonfernini. “Al momento aggiunge – ci soni pochi voli, ma soprattutto ad essere troppo insufficiente è la promozione del Fellini, anzi si potrebbe dare un giudizio anche peggiore purtroppo e le prospettive di un’organizzazione diversa purtroppo non le vedo”.

Tra i tanti elementi analizzati, quindi, per Lonfernini le cause di carattere internazionale – l’embargo dei Paesi occidentali nei confronti della Russia, la guerra tra Ucraina e Russia – per San Marino sono preoccupanti ma non così determinati: “La verità è che l’aeroporto non funziona e se non siamo in grado di offrire qualcosa di nuovo a queste popolazioni io credo che faremo molta fatica ad uscire da questa stagnazione”.

Per far fronte a tale preoccupante situazione, Lonfernini però non sta affatto con le mani in mano e il Titano, dopo il periodo russo, si sta orientando verso altri potenziali mercati, come la Cina, ad esempio, con la quale recentemente San Marino ha stipulato una firma storica che – spiega il segretario al Turismo – “sta generando un’attività lavorativa che porterà i suoi frutti nel corso del tempo”.

Altri nuovi e importanti flussi – rivela Lonfernini – “provengono dalla Polonia, dalla Svizzera, dall’Olanda e dalla Germania. Sono mercati molto interessanti. I turisti provenienti da questi Paesi sono in cerca di un luogo tranquillo e ricco di storia come possiamo offrire noi, però è logico che se vogliamo recuperare terreno rispetto ad altre realtà turistiche maggiormente sviluppate, dobbiamo per forza di cose puntare e investire sulle infrastrutture, in grado di accogliere un mercato turistico diverso, per questo stiamo lavorando, inventandoci nuovi eventi sempre più attrattivi, però – ribadisce il segretario al Turismo – è davvero difficile offrire qualcosa di diverso senza l’ausilio di nuove infrastrutture turistiche, al di là di quelle cose che il nostro Paese può già offrire sotto il profilo storico, del paesaggio e delle tradizioni”.

Ma qual è il compito di un segretario al Turismo secondo Lonfernini? “Il mio compito è valutare oggettivamente le infrastrutture in grado di veicolare una determinata economia che in questo momento è alquanto limitata. Facciamo fatica a programmare o a lavorare in maniera programmata guardando alla pessima offerta dell’aeroporto di Rimini in questo momento. Sinceramente per San Marino è un grosso problema. Ma se vogliamo guardare a quei mercati che ci interessano tanto – aggiunge – come la Cina, l’Argentina, il Canada e
gli Stati Uniti d’America è vitale avere un punto d’approdo vicino. Senza una struttura efficiente e funzionante difficilmente si riesce ad intercettare il loro interesse”.

Per ovviare quindi alle grosse mancanze che l’aeroporto di Rimini sta avendo negli ultimi mesi, prosegue Lonfernini “stiamo ragionando con l’assessore regionale al Turismo dell’Emilia Romagna per avere un desk quanto meno sull’aeroporto Marconi di Bologna. Abbiamo già avanzato una richiesta che stringeremo al più presto con Bologna se Rimini non mostrerà di essere in grado di partire almeno per i prossimi 4, 5 anni. Ovviamente su Bologna per San Marino diventa tutto più lontano, non complicato ma più lontano, ma le comodità, per un turista, rivestono una parte importante delle scelte che uno fa”.

Lonfernini infine fa riferimento alla “triste” pagina web dell’aeroporto riminese: “È un sito internet statico, sembra una cartolina degli anni ‘80, è proprio scadente. Tutto questo non è normale anche perché noi in quella struttura abbiamo investito milioni di euro. Adesso dobbiamo stare ben attenti e fare eventualmente un’altra valutazione: è ancora possibile legare il nostro buon nome di Paese con questa struttura attualmente
con grossi limiti o sarebbe meglio prenderci dei rischi facendo un investimento importante o ancora valutare di fare altri tipi di accordi con altre strutture come l’aeroporto di Bologna?”.

Intanto l’estate 2015 è quasi arrivata a metà stagione e nuovi provvedimenti dovranno essere quindi adottati eventualmente per il prossimo anno, sperando che i nostri governanti facciano la cosa giusta.

Francesco De Luigi, La Tribuna