La Direzione del Partito dei Socialisti e dei Democratici, riunitasi nella serata di lunedì 21 ottobre, dopo una completa e condivisa analisi del voto, pone con forza l’accento sul fatto indiscutibile che nella consultazione referendaria sull’Unione Europea i SI hanno vinto. Consapevoli che la differenza è di misura, ci si pone ora l’impegno di tenere vivo il confronto e il dibattito sui temi dell’integrazione. Sapevamo fin dall’inizio che la battaglia sull’Unione Europea non sarebbe stata facile in questo momento, viziata da molti stereotipi e luoghi comuni sui quali ha fatto presa il fronte del no, creando ad hoc non pochi equivoci, a volte assurdi, giocando su timori irrazionali e non veritieri.
L’impegno del partito sarà quello di continuare a stimolare un dibattito serio e informato nel Paese al fine di far comprendere a tutti le ragioni che rendono irrinunciabile un percorso di avvicinamento all’Europa e ci attrezzeremo con più forza per costruire maggior consapevolezza e cultura relative a tutto ciò che il rapporto con l’Europa potrà comportare per San Marino.
C’è una parte di popolazione che non si è espressa nella consultazione referendaria (il 56,62%), questo non può essere letto in alcun modo al pari di un rifiuto del percorso di integrazione, come alcuni analisti della situazione politica sammarinese hanno voluto lasciare intendere.
È necessario riflettere sulla concretizzazione del voto telematico, richiesto a gran voce dalla Consulta dei Cittadini Sammarinesi all’Estero: il PSD lavorerà per rendere sempre più accessibile l’esercizio del diritto di voto a tutti.
Coerente con la sua storia e il suo percorso politico, il PSD continuerà a stimolare la maggioranza ed il governo per far si che venga attuato il programma concordato con la coalizione Bene Comune, che pone chiare indicazioni su quello che dovrà essere il rapporto con l’Europa.
Il negoziato con l’Unione Europea per una maggiore integrazione, che verrà avviato dagli inizi del 2014, dovrà essere trasparente e condiviso, accompagnato da una puntuale informazione al Paese sui temi presi in esame di volta in volta e gli esiti della trattativa.
Il PSD riconosce che nel percorso compiuto per questa campagna referendaria si è verificata un’ampia convergenza fra le forze politiche sul tema dell’Unione Europea, si è costituito un importante fronte del SI riformista da valorizzare e non disperdere.
