San Marino. Aggirare l’embargo della Russia marchiando i prodotti italiani come made in Rsm. A rischio l’accordo di associazione Eu se si sapesse? … di Marco Severini

Hanno suscitato molto clamore, come era prevedibile, i nostri articoli sulla gestione della Centrale del Latte.

Abbiamo scoperto e fatto capire che cosa ci sia dietro alla protesta dei soci, Pino Guidi in primis, della Cooperativa Agricola Latte Sammarinese e come questa alla fine non produca più la quantità di latte, per via della riconversione aziendale di due dei quattro soci ora produttori di carne anziché di latte, necessaria per soddisfare i bisogni della produzione della Centrale del Latte.

I sammarinesi hanno poi scoperto, leggendo le carte e non le favolette, come si aggirasse l’embargo della Russia per i prodotti a marchio Eu sui prodotti con origine italiana acquistati dalla Centrale del Latte e venduti per sammarinesi.

Ma è proprio l’avvocato Dennis Beccari che in una sua lettera al governo ci spiega come funzionava questo sistema quando scrive: ”La Cooperativa Agricola Latte Sammarinese, oltre a migliorare il processo produttivo interno, ha elaborato, in un percorso durato due anni, un progetto per nazionalizzare i prodotti di tracciabilità certa provenienti dal settore caseario italiano onde poter stagionare e nazionalizzare tali prodotti per il mercato esterno ed in particolare per la Federazione Russa, che come noto, ha imposto l’embargo sui prodotti caseari prodotti dai paesi dell’Unione Europea;”

Parole pesantissime che squarciano quel velo che non faceva vedere, capire o sapere che cosa facesse la Centrale del Latte oltre la sua normale attività ed oltre a rivendere sul territorio sammarinese latte a lunga conservazione della Centrale di Brescia. (!!!)

Quindi, secondo l’avvocato Beccari, vendiamo prodotti che vengono dai produttori italiani di latticini, li facciamo stagionare (poi sarà da vedere come e quanto ndr) e così li nazionalizziamo, cioè li facciamo diventare sammarinesi mettendo il bollino ”MADE IN RSM” anche se in realtà provengono dall’Italia che non può vendere gli stessi prodotti in Russia a causa dell’embargo.

Noi attraverso questo sistema riusciamo a farlo, anche se i prodotti – come dice Beccari – vengono stagionati.

La prima cosa che ho pensato è stata: ma se lo vengono a sapere gli americani o quelli che stanno trattando con il Segretario Beccari per il trattato di associazione alla Eu oppure le stesse autorità anche politiche italiane cosa può succedere?”

Meglio evitare di pensarci perchè i provvedimenti contro tutta la produzione sammarinese potrebbero essere devastanti e ci potrebbero accusare di fare la stessa cosa con altre produzioni mettendoci un blocco totale alla nostra produzione. Sarebbe una catastrofe!

Ed allora capisci, da queste cose, come mai ci sia un così forte interesse russo su questa Cooperativa che non ha quasi più soci che producono latte e che forse – come dice il Segretario Canti – non esiste più. Ma c’è rimasto un business interessante e altamente redditizio, ovvero quello di vendere ai russi, (sotto forma di Srl sammarinese che però è in mano russa ndr) per la modica cifra di 2,2 milioni di euro, il 100% (come scritto nel piano aziendale della stessa società presentato alle autorità sammarinesi) della proprietà della Cooperativa Agricola Latte Sammarinese. 

Che poi quello che faranno i russi sammarinesi importa poco! Anche se potranno o vorranno violare l’embargo internazionale! L’importante, visto l’insuccesso dell’iniziativa relativa alla gestione della Centrale del Latte in questi anni, è vendere e sbarazzarsi di un problema. Bisogna assolutamente realizzare e passare la mano della gestione della Centrale del Latte prima che i debiti facciano fallire sia la Cooperativa, i creditori possano aggredire i soci e che sia revocata dallo Stato la gestione della stessa Centrale del Latte, come pare stia avvenendo con l’emissione del nuovo bando.

L’iniziativa privata dovrebbe, a mio avviso, essere indipendente e non ricevere sussidi in nessun modo, nemmeno nel pagamento degli interessi sui mutui, per essere definita imprenditoria privata sennò siamo di fronte al più becero assistenzialismo in stile sovietico o a quello della peggiore tradizione partitocratica italiana.

Diversamente è altra cosa e non c’entra nulla con l’imprenditoria privata.

Questo è il mio pensiero, buona giornata … e speriamo che non se ne accorga nessuno!

 

Marco Severini – direttore del GiornaleSM