Le preoccupazioni per il futuro del Paese aumentano continuamente mentre la politica nel suo complesso perde sempre di più autorevolezza. Il governo non si sveglia dall’ipnosi in cui è caduto. La compagnia dei sette partiti del Patto per San Marino non è più allegra e festante ed è incupita nelle sue contraddizioni, nelle sue divisioni e nelle sue paure per l’approssimarsi del fallimento. Dopo l’euforia per il potere è subentrata la depressione dell’impotenza e della incapacità. I vertici delle associazioni economiche sono confusi e avviliti per l’inadeguatezza del governo e per il rapido declino generale, ma anche per i sensi di colpa del passato. I sindacati sono nei pensieri per la morsa nella quale sono stretti tra la protesta e il senso di responsabilità.
I cittadini, costretti nella disinformazione e abituati allo stato mamma, si sveglieranno quando sarà troppo tardi, ma i sacri?ci toccheranno proprio a loro. I pochi che esprimono liberamente le proprie opinioni e analizzano la situazione, con i limiti imposti dalla mancanza dei dati sensibili di sistema, sono trattati da rompiscatole o sapientoni.
Ma deve essere chiaro che l’affermazione del diritto di sapere e la pretesa di ottenere un’operazione verità, sono la linfa vitale della democrazia, della buona politicae della libertà. Si disserta invece sulla sovranità mentre il Paese va a rotoli e i lavoratori saranno chiamati a pagarne il prezzo. Ma quale sovranità nell’era della globalizzazione? È forse sovrana la Grecia che chiede l’aiuto dei Paesi Europei per non fallire? È forse sovrana la Germania che è costretta a forti sacri?ci insieme ad altri Stati per aiutare la Grecia e per non far saltare l’euro? Sono forse sovrani gli Stati Uniti che hanno un debito pubblico enorme in mano alla Cina e al Giappone? Oggi, per un Paese come San Marino sono importanti l’autonomia e l’immagine internazionale.
Sono importanti la trasparenza e la legalità: È fondamentale favorire la nascita di una opinione pubblica europea uscendo dai falsi miti dell’antica libertà e della evanescente ed equivoca sammarinesità. È indispensabile convergere su un progetto per uscire dalla crisi e costruire con onestà, con tenacia e con buon senso la nuova San Marino. La crisi, che in greco signi?ca discontinuità, dovrebbe almeno servire a mettere ?ne all’irresponsabile clientelismo governativo, ai traf?ci illeciti, alle truffe, agli sprechi, alla spesa facile, ad una economia drogata dalla leggerezza e dalla spregiudicatezza di tanti anni di politiche sbagliate e di gestione pubblica disastrosa che ha bruciato enormi risorse ?nanziarie, cancellato meriti e professionalità, valori e virtù, buon sensoe statualità.
Durerà molti anni questa crisi. Ancora di più se il governo continuerà a dormire e a non prendere in mano una situazione delicata e dif?cile. Il segreto imposto sugli accordi con l’Italia, parafati già da un anno e non ancora ?rmati; la cortina fumogena calata sui conti pubblici, sulla gestione della Tesoreria, sulla riserva obbligatoria delle banche, sulle fughe di due presidenti di Banca Centrale sottoposta ad una segreta due diligence; la nebbia ?tta che grava sulle interferenze del governo nei gangli istituzionali della Giustizia, dalla gendarmeria, della Banca Centrale e su denunce annunciate con fragore, sono sintomi di grande debolezza politica, ma anche punti di responsabilità alla quale nessun governante può sottrarsi. Un governo che non è in grado di presentare un rapporto completo sulla ?nanza del pubblico allargato, non può ottenere la ?ducia dei cittadini sulla cui testa pende un inasprimento delle imposte, un ulteriore taglio delle spese di bilancio, un aumento della disoccupazione, un forte disagio sociale e una sicura decrescita del loro tenore di vita. Siamo ad un bivio: una strada porta alla trasparenza e a un Paese nuovo da ricostruire con il concorso delle forze responsabili; l’altra è il porto delle nebbie sorvolato dagli aerei di Torraccia e controllato dalla televisione satellitare ?no alla dichiarazione di fallimento e al commissariamento internazionale.
L’INFEDELE