Dopo anni di lavoro e di annunci anche l’ultimo passo per la creazione degli orti sociali a San Marino è stato fatto.
Il Congresso di Stato ha infatti autorizzato l’Ugraa, Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole, a stipulare i contratti d’uso triennali con coloro che hanno partecipato al bando emesso a metà febbraio.
In totale, come spiegato nella delibera del 26 aprile, sono 21 coloro che hanno avuto l’ok per coltivare il proprio appezzamento. Costoro sono stati inseriti in una graduatoria (vedi elenco a sinistra) in base ai punteggi ottenuti.
Ognuno di loro dunque potrà coltivare 50 mq di terreno pubblico a Falciano al costo simbolico di 50 centesimi all’anno a metro quadro ovvero 25 euro.
Come previsto dal regolamento n.1 del 2015 redatto dal Congresso di Stato, hanno potuto presentare domanda di partecipazione al bando soltanto i residenti nel territorio sammarinese e coloro che hanno dichiarato “di non avere in proprietà o di non essere in possesso, a qualunque titolo, di altri appezzamenti di terreno, coltivati o coltivabili ad orto, e di non coltivare ad orto fondi appartenenti, a qualsiasi titolo, a familiari o terzi”.
Diversi gli obblighi che i novelli ortolani dovranno rispettare. Ad esempio: “non è consentita la realizzazione di alcun manufatto o opera muraria di alcun genere nonché la pavimentazione con qualsivoglia materiale della superficie ortiva”.
Inoltre “l’orto deve essere coltivato personalmente o con l’aiuto dei componenti il proprio nucleo familiare, con continuità; non è cedibile a terzi a nessun titolo. La mancata coltivazione del terreno non può protrarsi per un periodo superiore a tre mesi”. E ancora: “È vietato lo svolgimento di attività di lucro utilizzando l’orto assegnato o gli ortaggi prodotti; è vietato l’utilizzo di prodotti nocivi ed inquinanti che possano arrecare danno all’ambiente e al terreno; i rifiuti erbacei dovranno essere depositati in appositi contenitori per la realizzazione di compost. Sono consentiti al massimo 2 contenitori di colore verde per ogni assegnatario. Altri tipi di rifiuti dovranno essere raccolti ed eliminati in base alla normativa vigente”.
L’assegnatario inoltre deve: “curare l’ordine, la buona sistemazione e la pulizia del proprio orto, affinché l’incuria non pregiudichi anche gli orti confinanti; limitare l’uso dell’acqua alla stretta necessità in base alle colture praticate; sostenere le spese di gestione dell’orto, compresa l’acqua; provvedere alle necessarie operazioni di manutenzione ordinaria del proprio orto ed alla conservazione in buono stato delle serre; alterare in alcun modo il perimetro o le quote altimetriche; accendere fuochi e bruciare sterpaglie”.
Il regolamento consente di installare “massimo n. 2 cisterne per la raccolta di acqua meteorica per una capienza massima di 1 mc caduna. Le cisterne devono essere di colore bianco o azzurro” e non devono essere interrate.