San Marino al lavoro per una propria centrale elettrica! Ok per l’indipendenza ma l’accordo con la Dundee Corporation è un affare? Per chi? Quale interesse sotto?

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  • Thermisches_KraftwerkTra qualche anno il Titano non solo potrebbe diventare totalmente autonomo per l’approvvigionamento dell’energia elettrica ma potrebbe invertire le cose e vendere corrente alle regioni italiane limitrofe. Quello che oggi è una passività importante per il bilancio dell’Aass potrebbe così diventare un cospicuo ricavo.

    Come? Grazie all’installazione in territorio di una centrale elettrica alimentata a gas naturale.

    L’idea è venuta al colosso canadese Dundee Corporation  che opera nel settore dei carburanti fossili con la controllata Dundee Energy Limited (già Eurogas corporation) che ha proposto l’idea al governo sammarinese nei mesi scorsi. Un’idea che l’esecutivo ha intenzione di approfondire grazie ad una due diligence, ovvero ad uno studio molto approfondito, portato avanti da rappresentanti dell’azienda canadese e del governo sammarinese che dovranno analizzare tutte le informazioni relative all’impresa, a partire dalla struttura societaria e organizzativa, al business e al mercato, ai fattori critici di successo, alle strategie commerciali, alle procedure gestionali e amministrative, ai dati economico- finanziari, agli aspetti fiscali e legali, ai rischi potenziali.

    A stabilirlo è la delibera 14 del 12 novembre scorso che specifica anche che nel giro di un anno, quindi entro metà no- vembre 2014, la Dundee Corporation porti in Congresso il progetto per la costruzione di questa nuova struttura.

    A tenere i rapporti negli ultimi mesi con la Dundee è stata una delegazione di Governo – formata dal segretario con delega ai rapporti con l’Aass, quelli alle Finanze, al Territorio e all’Industria – appositamente creata con apposita delibera nel marzo scorso con l’incarico di seguire lo sviluppo di progetti qualificati per la produzione di energia.

    Questa delegazione – riporta la delibera del 12 novembre – “ha incontrato più volte i vertici della società canadese Dundee Corporation, soggetto qualificato e di comprovata esperienza industriale di livello internazionale”. La società è “già quotata alla borsa valori di Toronto e attraverso le sue partecipate ad altre primarie borse valori internazionali, ha formalizzato la propria disponibilità nel realizzare una due diligence” per definire il progetto.

    Tante le premesse riportate nella delibera. Innanzitutto il governo ricorda – se ce ne fosse bisogno – che “la Repubblica di San Marino dipende totalmente dall’importazione di energia dall’estero”.Quindi ricorda che San Marino è firmataria della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e che perciò deve attenersi al Piano Energetico (PEN). Inoltre viene specificato che “il Piano d’Azione Europeo per l’Efficienza Energetica (PAEE – direttiva 2006/32/CE) determina il ruolo dell’efficienza energetica come strumento imprescindibile di riduzione dei consumi nell’ambito dei Paesi europei e dello sviluppo economico sostenibile”.

    Con la delibera quindi l’Esecutivo decide di conferi- sce alla Dundee Corporation “l’incarico di finalizzare una puntuazione d’accordo” che dovrà essere presentata entro 12 mesi come ricordato. Il progetto – viene specificato – “dovrà prendere in considerazione e definire le fonti di approvvigionamento, l’impatto ambientale e sulla salute, il funzionamento dell’impianto, la qualità e quantità delle emissioni prodotte, i mercati di riferimento per la vendita dell’energia prodotta”.Inoltre si sottolinea che l’attività di due diligence esecutiva sarà “senza oneri a carico dello Stato, in regime di esclusiva quale condizione necessaria per la valutazione dello stesso progetto”

    Una volta che il progetto verrà presentato il Governo non sarà obbligato a realizzarlo ma avrà “piena facoltà di decidere la realizzazione dell’impianto sulla base dell’idoneità delle condizioni ambientali, tecniche e territoriali senza vincoli di alcuna natura a carico dello Stato Sammarinese”.

    A seguire il progetto per conto del governo sarà un gruppo di lavoro composto “dal Direttore dell’Aass, o suo delegato, 5 esperti indicati dalla delegazione di Governo e da un esperto legale con l’incarico di supportare e supervisionare, per conto del Governo sammarinese l’attività di due diligence affinché sia compatibile con gli interessi energetici ed ambientali della Repubblica di San Marino, nel pieno rispetto degli accordi Internazionali ed in sintonia con le Regioni limitrofe”.

    Nel caso che il progetto finale venga quindi approvato il governo si impegna ad autorizzare, con apposita delibera, la Dundee Corporation stessa a costituire “entro i successivi 3 anni” una “società per azioni di diritto sammarinese – riporta la delibera- che abbia come oggetto sociale la progettazione, realizzazione e gestione di un impianto di produzione energetica alimentata a gas naturale”. Inoltre l’esecutivo garantirà alla Dundee di “gestire l’esercizio industriale del relativo impianto per la produzione di energia pulita per un minimo di 10 anni dalla messa in funzione dello stesso, il tutto in regime di esclusiva per la produzione energetica caratteristica (gas naturale), tale da permettere l’impiego delle necessarie risorse finanziarie da parte degli investitori”.

    In pratica San Marino non potrà costruire un’altra centrale a gas con un’altra società per la durata dell’accordo.

    La scelta è stata fatta “considerato” – si legge ancora nel documento – che San Marino “è esclusivamente un importatore di energia a prezzi di mercato” e che “il programma di Governo della presente legislatura prevede di conseguire una maggiore autonomia energetica e intende perseguire tale obiettivo attraverso la realizzazione di impianti e sistemi per la produzione di energia, sostenibili ed integrati dai punti di vista economico ed ambientale”.

    Il progetto ora è in fase di gestazione e potrebbe finire anche in una bolla di sapone ma quello che è certo è che potrebbe essere una grossa opportunità per San Marino e per le sue aziende. (…) La Tribuna