Venerdì 21 Marzo il Panathlon Club di San Marino ha ospitato un argomento sempre molto attuale e fondamentale per la salute di chi pratica lo sport: la Medicina Sportiva. Relatore della serata è stato il Dott. Marco Benedettini, fino ad oggi responsabile del servizio di medicina sportiva dell’Istituto Sicurezza Sociale. Prima di affrontare l’argomento della conviviale il Presidente, Leo Achilli, ha voluto complimentarsi con il Socio Daniele Cesaretti fresco vincitore, con la casacca del Pedale Riminese, della gara ciclistica Granfondo “Giro dei Laghi” svoltasi a Bracciano (Roma) domenica 16 marzo, mettendo in riga avversari molti dei quali più giovani di lui.
Tornando alla Medicina Sportiva il Dott. Benedettini, nel suo intervento, ha ripercorso le origini del servizio e del suo “apprendistato” sotto la sapiente e competente guida del Prof. Giampaolo Rolli. Da allora il servizio di medicina sportiva è cresciuto in quantità e qualità, mettendo le proprie tecnologie al servizio dei sammarinesi che in numero sempre maggiore si sono avvicinati allo sport, sia in modo professionistico che in modo amatoriale.
La finalità e l’obiettivo della medicina sportiva è essenzialmente quello della prevenzione, affinché chi pratica lo sport lo possa fare nella massima tranquillità, ed è anche un baluardo nei confronti di coloro che sono tentati di “barare” nelle competizioni. Purtroppo anche la medicina sportiva non si è potuta sottrarre alla scure della spending review e quindi dal prossimo mese subirà un ridimensionamento che porterà a garantire un servizio gratuito solo fino al 16° anno di età, a cura di un medico convenzionato. Tutti gli altri sportivi dovranno rivolgersi alle diverse strutture private esistenti in Repubblica. Questi argomenti, poi, hanno dato il via ad un dibattito molto interessante e partecipato tra i soci, ed in particolare tra i diversi medici panathleti presenti, sul futuro di un servizio così importante. Il Dott. Benedettini, congedandosi, si è detto onorato ed ha ringraziato il Panathlon di San Marino per l’opportunità che gli è stata concessa di parlare della sua disciplina e delle prospettive cui va incontro.
