San Marino. Alan Gasperoni ricorda Fausta Morganti

L’intera Repubblica di San Marino piange Fausta Morganti, donna con la D maiuscola, professoressa, politica, promotrice e fautrice di scelte che oggi ci permettono di vivere una vita migliore in un Paese migliore, nell’ambito dei diritti civili, della parità di genere, del lavoro, dell’istruzione, della vita sociale.
Per la nostra famiglia però, Fausta era qualcosa che andava oltre la sua immensa immagine pubblica. Fausta era “la mì Fausta” ripetuto come un mantra dalla nonna Lina che per la “Signora” aveva lavorato per anni con devozione, in un rispetto, sempre reciproco e ricambiato, a tratti inimmaginabile per quei tempi, quando il Deputato poteva prendeva lezioni in dialetto dalla cuoca e contemporaneamente insegnarle nozioni di politica per poi alternare il parlar di istituzioni e tagliatelle.
Fausta era la zia d’America di Via Napoleone nei racconti della nonna, era il primo politico di successo che ci concedeva un rapporto confidenziale, era la donna da cui trarre insegnamenti, dalle cui labbra pendere quando raccontava del suo rapporto con Umberto Eco o Tonino Guerra.
Oggi la nostra famiglia piange insieme a Tommi, Sara e Lazzaro e all’ingegnere ai quali non posso far altro che testimoniare vicinanza, affetto, amicizia.
Perdiamo tutti una Maestra, un esempio da seguire, una Donna alla quale dobbiamo tanto, una Signora buona, disponibile, simpatica, dal pensiero imponente tanto quanto il suo fisico e dalle vedute larghe quanto le sue sottane che la nonna portava a casa per “smontarle” e da una farne due.
Ho dei ricordi bellissimi di Fausta, delle visite a casa sua e di quelle che lei riservava alla nostra famiglia. Il carisma, il maggiolone, la sua firma sul mio primo passaporto, la borsa di Chanel regalata a mia sorella, l’immancabile pacco di Natale con la Torta Tre Monti, gli occhialini sul naso, l’italiano forbito, il “Voi” nonostante tanti anni di amicizia, i libri di “scuola politica” lasciati sul tavolo per il nonno e l’emozione di entrambe quando ha portato alla nonna, nel 2005, l’invito per il suo insediamento reggenziale.
Addio Signora buona, addio Fausta.
E grazie di tutto.
Alan Gasperoni