ECCO COSA HO DETTO IN PIAZZA DELLA LIBERTA’
“Questa mattina abbiamo accompagnato Adriana Musella ad incontrare i nostri ragazzi della scuola media e della scuola superiore, che hanno ascoltato la toccante esperienza e la lezione magistrale con serietà, maturità, preparazione ed estrema attenzione.
Questi incontri hanno messo in luce- semmai ce ne fosse bisogno- che i ragazzi ed i loro professori sono pronti a dare adeguate risposte. Che la scuola c’è.
Ma una scuola-anche la più efficace- inserita in un contesto Stato malato, non può anticipare i tempi. La scuola prepara i nostri ragazzi ad entrare “forti” nella comunità, ma la nostra non offre buoni esempi e neppure sane opportunità.
Quindi in attesa della loro futura formazione, tocca a noi attivare una nuova rivoluzione culturale che vada -condivisa da tutti- verso la stessa direzione, la stessa meta: la legalità.
” Ma la legalità non intesa come un abito nuovo da indossare nelle grandi occasioni.
Legalità come crescita culturale ed etica.
Legalità vuol dire esaltare il valore della partecipazione.
Legalità vuol dire far diventare patrimonio di tutti una nuova idea: che la legalità sta alla base del benessere e dello sviluppo della comunità.
Per arrivare a questo,però, la politica deve cambiare. E cambierà solo:
1) quando non si terrà più in soggezione i cittadini col voto;
2) quando si capirà che è giunto il tempo di fare dell’ascolto una pratica importante e costante;
3) quando si ritornerà alla consapevolezza che partecipare alla vita politica serve a dare forza alle Istituzioni ed alla stessa politica;
4) quando si chiederà il rispetto delle regole democratiche contro le coperture di parte.
La politica così rinnovata saprà ridare gusto alla militanza ed alla partecipazione e si farà punto di riferimento perché capace di dire:
NO ALL’ANTIPOLITICA
NO AI PRIVILEGI
NO AI COMITATI D’AFFARI
NO ALLE MAFIE alle quali si toglierebbe terreno ed ossigeno non trovando queste le condizioni di cui profittare.
“La preoccupazione sale di giorno in giorno perché il nostro Stato, a tutt’oggi non è stato capace di opporre alternative valide e condivise al progetto economico, sociale, politico, essenziale alle mafie.
E’ tempo di giocare d’attacco! E ci si riuscirà se il campo da gioco sarà sgombro di un ostacolo insormontabile: il LAVORO. IL LAVORO PER TUTTI.
Perché se tutti avranno la possibilità di rendere decorosa la propria vita, potranno essere realmente liberi..potranno essere forti nel respingere le lusinghe anche della malavita..che guarda oltrettutto i nostri ragazzi con troppa avidità e troppo appetito.
Qualche giorno fa un Segretario di Stato ha detto:” O si governa o tutti a casa”.
Siamo d’accordo!
Perché questa pericolosa stasi fa il gioco delle mafie che si muovono – specie on Paesi ricchi come il nostro- gettando tutto e tutti nell’indigenza…per entrare, sostituire, imperare.
Perché questo stallo porta divisioni, mentre la lotta alla mafia è lotta d’insieme…non delega a qualcuno.
È lotta di un intero popolo che vuole cambiare, che rivuole la libertà e la legalità.
È ciò che chiederemo alle LLEE quando consegneremo Loro la Carta della Legalità controfirmata da numerosissime persone.
UNITI SI PUÒ – UNITI SARÀ PIÙ FACILE.
F.to Alba Montanari