Avevo già scritto nell’articolo Sentenza Bin su Buriani. Quello che c’è da sapere … di Marco Severini (parte1) pubblicato la scorsa settimana sia sul sito di informazioni GiornaleSM, dove sono direttore, che sul quotidiano cartaceo LA REPUBBLICASM, dove sono da tempo editorialista, che le le sentenze vanno rispettate, ma si possono commentare.
Ed io la rispetto, anche se a mio parere è molto discutibile.
Il prof. Bin ha, con questa sentenza, letteralmente salvato Albertino da Cento di Bologna, noto ai piu’ come Alberto Buriani, con delle giustificazioni, a mio parere, a dir poco discutibili. Lo dico perchè esercito il sacrosanto diritto di critica, non offendendo nessuno, diritto che è stato peraltro sancito dalla Cedu e dalla Covenant dell’Onu.
Magari il giudice Laura Di Bona (la stessa che mi ha rinviato a giudizio in un procedimento senza escutermi, senza sentirmi e dove peraltro pendeva una ricusazione e dove avevo fatto delle domande sul rogito dell’appartamento di Buriani) non sarà d’accordo ma, mi dispiace per lei, io continuo a scrivere ancora su Buriani e su quello che gli sta succedendo! Anche perchè ci sarà sicuramente ancora da scrivere visto che dicono essere prevenuto, quindi indagato, in diversi procedimenti penali.
Tornando alla discutibile sentenza del Prof. Roberto Bin leggiamo come Alberto Buriani, giudice pro tempore a San Marino, sia stato assolto dalle accuse mosse nel suo Sindacato perchè, parole della difesa, ha compiuto atti che non poteva fare perchè era sotto stress. Lo stesso Bin considera oltretutto questi atti irrisori, ”e che non hanno portato conseguenze di particolare rilievo”. Ha solo archiviato una persona quando non lo poteva fare! che vuoi che sia! ”In un procedimento non piu? affidato alle sue attribuzioni, come denuncia l’Avvocatura dello Stato.
Una domanda, ovviamente se la Di Bona acconsente visto che è particolarmente sensibile alle domande che faccio su Buriani: è per caso Marino Grandoni l’archiviato? Visto che, come si vede dalle foto da noi pubblicate e penso anche accluse al procedimento del sindacato, erano molto amici. Lo domando perchè nelle motivazioni della discutibile sentenza Bin non c’è scritto. Ma forse Bin, dicono essere anche lui di Bologna, non sa nemmeno chi sia – a differenza nostra – l’ingegnere Grandoni. Quindi chi era l’archiviato? Era il suo ”amico” – di Buriani – Marino Grandoni? Nessuna illazione ma solo una domanda. Domandare è lecito, rispondere è cortesia! E’ ancora così o è reato? Quest’ultima domanda da non fare alla Di Bona, però!
Da questo momento, visto questo precedente, tutti dovremo usare questa risibile giustificazione per essere assolti; non vedo perchè lui possa farlo e noi no. Siamo tutti sotto stress! Tutti assolti!
Ma vediamo cosa scrive Bin:
‘‘Il quarto e ultimo quesito (arriveremo anche agli altri ma li pubblichiamo per ordine di importanza ndr) ammesso dal Magistrato dell’accertamento e? se corrisponda a correttezza il ritardo con cui venne data applicazione alle disposizioni del Magistrato Dirigente sulla distribuzione del lavoro del 24 luglio 2020.
5.1. La tesi dell’Avvocatura dello Stato e? che il Dott. Avv. Buriani non si sia attenuto alle disposizioni del Magistrato Dirigente e abbia trattato, definendolo con provvedimento di archiviazione, un procedimento non piu? affidato alle sue attribuzioni.
IN SOSTANZA BURIANI ARCHIVIO’ UN PROCEDIMENTO, E NON POTEVA PIU’ FARE, DOPO DUE ANNI DALLA DENUNCIA. SECONDO VOI CHI ERA IL DENUNCIATO? NOI NON LO SAPPIAMO. CHI CE LO DIRA’?
Questo comportamento – continua BIN – viene inserito nel quadro delle vicende alquanto burrascose che hanno investito nell’estate 2020 il Consiglio Giudiziario Plenario nei rapporti con il Magistrato Dirigente: in questo contesto l’atto del Dott. Avv. Buriani appare PREMEDITATO e inseribile in un quadro di insubordinazione nei confronti del nuovo assetto determinato dal Magistrato Dirigente.
5.2. La difesa del Dott. Avv. Buriani non nega il fatto addebitatogli (quindi anche per la sua difesa lo ha commesso, ha archiviato ma non lo poteva fare! ndr) ma lo colloca in un quadro di STRESS causato dalla particolare tensione esplosa nella giustizia sammarinese,
CIOE’ LA DIFESA DI BURIANI DICE CHE LO HA FATTO PERCHE’ ERA STRESSATO MA SAREBBE INTERESSANTE SAPERE QUALE PROCEDIMENTO HA ARCHIVIATO E CHI HA BENEFICIARIO DI QUESTO STATO DI STRESS DI BURIANI…IO NON SONO DI CERTO!
e sottolinea – ancora BIN – come non si trattasse di un’insubordinazione deliberata ma piuttosto di una distrazione priva di conseguenze reali
UN’ARCHIVIAZIONE PER LA DIFESA DI BURIANI E’ UN FATTO CHE NON HA CONSEGUENZE REALI, INVECE, IN VERITA’, SE FOSSE STATO RINVIATO A GIUDIZIO AVREBBE DOVUTO SOPPORTARE UN PROCESSO CON TUTTI GLI ONERI E CON LA POSSIBILITA’ DI ESSERE CONDANNATO. QUINDI E’ PROPRIO IL CONTRARIO, LE CONSEGUENZE REALI CI POTEVANO ESSERE, ECCOME!
MA CHI SARA’ MAI L’ARCHIVIATO? … FORSE UNA SUA CONOSCENZA?
e quindi – continua la difesa – non suscettibile di configurare quelle ipotesi di colpa grave, se non addirittura di dolo, che consentirebbero di sanzionare il magistrato con la decadenza dall’incarico o, in via subordinata, l’esonero dall’incarico.
SE LO DICONO LORO…
5.3. L’errore contestato (ovvero quello di aver archiviato un procedimento quando non lo poteva fare perchè non era piu’ inquirente, dopo forse averlo congelato per 2 anni, perchè spostato ad altri incarichi dal Magistrato Dirigente nominato cioè il Commissario Valeria Pierfelici) – all’incolpato e? accertato nei fatti – rectius, nell’unico fatto dedotto – continua il Prof. BIN – come pure accertato e? che esso non abbia comportato conseguenze di particolare rilievo.
L’opinione di BIN è assolutamente non condividisibile perchè l’anonimo prevenuto ed indagato poteva essere rinviato a giudizio magari da un altro giudice, cioè da un giudice che era legittimato a farlo dato che Buriani non poteva farlo perchè spostato dal dirigente ad un altro incarico. Mi chiedo poi dove sono le prove di questo accertamento di mancanza di conseguenze? Nella sentenza non vengono specificate! Quali sono? BIN lo doveva dire e pare non lo abbia specificato.
Quanto all’elemento psicologico – continua il professor Bin – , non sembra che il comportamento del Dott. Avv. Buriani sia tale da configurare i requisiti di gravita? e inescusabilita? che costituiscono i presupposti per l’irrogare ad un magistrato la sanzione massima (opinione di Bin che lascia perplessi ndr) : certamente non sussistono – continua BIN – o almeno non sono comprovate – quelle circostanze finalistiche – l’aver agito «per procurare a se? o ad altri un vantaggio ovvero per recare ad altri un danno» – che il codice penale sammarinese (art. 376) – alla pari di quello italiano (art. 323 cod. pen.) – richiedono perche? sia ravvisabile il reato di abuso di autorita?.
Per queste ragioni – continua BIN – si ritiene che l’addebito non consenta di concludere che il dott. Buriani abbia compromesso la fiducia, il rispetto, l’estimazione morale e professionale che gli competono o il prestigio dell’amministrazione della giustizia.
Amen. Finisce qui il punto della sentenza che riguarda l’archiviazione illegittima fatta da Buriani oggetto di Sindacato.
Dopo aver letto le giustificazioni sia della difesa che del Prof. Bin ci domandiamo se anche per i normali imputati, quindi non giudici, si possa essere così magnanimi e se in futuro potremo essere tutti giustificati dopo aver commesso reati adducendo la motivazione dello stress. Vorrei avere anche io le stesse garanzie usate per Buriani!
Un accusato di malversazione, ad esempio, potrà dire che lo ha fatto perchè era sotto stress, e che il suo comportamento, come dice Bin, non ha comportato conseguenze di particolare rilievo. E se questa motivazione non fosse accolta dall’inquirente di turno si potrà dire che Buriani sia stato trattato diversamente? Perchè è o era un giudice? Cara Di Bona mi pongo sempre delle domande, suvvia.
Ancora i due pesi e due misure? Da me sempre combattuti! Se così fosse, e speriamo che non lo sia, questa cosa fa letteralmente schifo e, ripeto se così fosse, il tribunale, tutto, avrebbe perso irrimediabilmente quel prestigio e quell’autorevolezza che deve essere propria per giudicare i cittadini, tutti senza distinzione. A mio giudizio i giudici, tutti, devono sottostare a norme ancora piu’ rigide che i cittadini ”semplici”, come me e tanti altri.
Intanto capiamo e scopriamo chi ha archiviato, e non lo poteva fare, Buriani! Forse da quello si potrà capire molte cose. E se fosse Grandoni lui si doveva astenere sin dall’inizio, non prendendo in mano il fascicolo, vista la vicinanza e le vacanze fatte assieme come da foto pubblicate.
Chi risponderà? Albertino? Come lo chiamava Lucio Amati …
Marco Severini – direttore del GiornaleSM