San Marino. ALBERTO BURIANI e SIMONE CELLI rinviati a giudizio per abuso di autorità, rivelazione segreto istruttorio speciale, tentata concussione e falsa testimonianza

I Commissari della Legge, giudici inquirenti, Elisa Beccari e Francesco Santoni hanno rinviato a giudizio il Commissario della Legge, pro tempore, Alberto Buriani e l’ex Segretario di Stato alle Finanze Simone Celli.

Hanno contestato ad Alberto BURIANI:

il misfatto di ABUSO DI AUTORITA’,

previsto e punito dagli articoli 50 e 376 codice penale, perchè, in esecuzione di piu’ condotte facenti parte del medesimo programma criminoso, istruiva e definiva il procedimento penale n.735/RNR/2018 (CONSULENZA GOZI), nonostante si fosse originato da un esposto anonimo, di fatto contravvenendo alla legge e alle disposizioni del Magistrato dirigente, risultanti dalla Relazione sullo stato della giustizia anno 2010, al fine di esercitare un’indebita pressione sulla prevenuta CATIA TOMASETTI.

 

il misfatto continuato di RIVELAZIONE DI SEGRETO ISTRUTTORIO SPECIALE

(previsto dall’art.5 della legge n.93/2008), previsto e punito dagli articoli 50 e 192bis del codice penale, per avere – in esecuzione di piu’ condotte collegate tra loro dal medesimo programma criminoso – comunicato a SIMONE CELLI informazioni relative al procedimento penale n.735/RNR/2018, costituite in particolare: a) dal rinvio dell’interrogatorio di Sandro Gozi; b) dall’aspettativa del giudice di una memoria scritta da parte di Sandro Gozi; c) di aver prospettato la celere definizione del procedimento.

 

Rilevato che le suddette condotte appaiono connesse e finalizzate alla commissione di un ulteriore e piu’ grave reato;

Hanno contestato ad ALBERTO BURIANI ed a SIMONE CELLI:

il CONCORSO del misfatto tentato di CONCUSSIONE,

previsto dagli articoli 26, 73 e 372 del codice penale per avere indotto in CATIA TOMASETTI (Presidente di Banca Centrale della Repubblica di San Marino) il timore di essere rinviata a giudizio nell’ambito del suddetto procedimento penale (Consulenza a Gozi ndr) per ottenere l’utilità non dovuta, costituita dal fatto che ella si adoperasse affinché fossero concesse le autorizzazioni di legge per la cessione delle partecipazioni di BANCA CIS SpA a terzi soggetti (STRATOS), privi dei requisiti di legge e dai regolamenti emanati da Banca Centrale.

In particolare:

– in data 18.06.2019 SIMONE CELLI, in accordo con ALBERTO BURIANI, – dopo aver piu’ volte contattato telefonicamente Catia Tomasetti – si recava presso lo studio professionale ove lei lavora in Roma. Nel corso di questo incontro prendeva un foglio di carta e, dopo avervi scritto sopra le parole‘CHIUDERE TUTTO BENE”, lo mostrava a Catia Tomasetti, dicendole ‘‘PER QUANTO RIGUARDA LA TUA VICENDA” (con ciò riferendosi al procedimento n.735/RNR/2018 cioè la ”CONSULENZA GOZI”) e ”HO PARLATO CON CHI SAI TU” (con ciò riferendosi ad Alberto Buriani); dopodiché la sollecitava ad incontrare i rappresentanti degli acquirenti per una chiusura della trattativa, rappresentando che ciò ERA NELL’INTERESSE DEL PAESE.

– in data 25 giugno 2019 (in un’ora di poco precedente ad una riunione fissata in Banca Centrale per le vicende di Banca Cis Spa poi rinviata) ALBERTO BURIANI incontrava nel proprio ufficio presso il Tribunale Catia Tomasetti e Giuseppe Ucci ai quali (dopo avere anticipato l’arrivo di una richiesta di assistenza giudiziaria internazionale rivolta all’autorità giudiziaria sammarinese), diceva loro che – nonostante il suo trasferimento dalle funzioni inquirenti a quelle giudicanti – era al corrente di tutto quello che perveniva ai Commissari della Legge che in quel momento esercitavano le funzioni di Giudice Inquirente;

– in data 2 luglio 2019 ALBERTO BURIANI incontrava nel proprio ufficio presso il Tribunale di San Marino Giuseppe Ucci, formulando apprezzamenti negativi nei confronti dei funzionari di vigilanza di Banca Centrale, Andrea Vivoli e Giuliano Battistini, che in quel periodo insieme a Ucci si occupavano dell’istruzione della richiesta di Stratos per l’acquisto delle partecipazioni di Banca Cis Spa;

– in data 5 luglio 2019, SIMONE CELLI si recava in Banca Centrale ove si era appena conclusa una riunione avente ad oggetto la concessione dell’autorizzazione all’acquisto delle partecipazioni di Banca CIS S.p.A. da parte di STRATOS, chiedendo con urgenza di incontrare Catia Tomasetti, alla quale manifestava il proprio rammarico circa l’andamento della suddetta riunione che Alberto Buriani gli aveva nuovamente rappresentato la necessità di parlarle e che era intenzionato a costruire un rapporto con lei.
Misfatto tentato perchè, nonostante gli atti compiuti dai prevenuti con la volontà ed al fine di consumare il reato, Catia Tomasetti non dava seguito a quanto le veniva richiesto.

 

Hanno contestato ad ALBERTO BURIANI:

il misfatto continuato di FALSA TESTIMONIANZA,

previsto e punito dagli articoli 50 e 358 del codice penale perchè – con più azioni collegate fra loro dal medesimo programma criminoso – audito sotto giuramento (dichiarando: «io mi vincolo a riferire a voi ogni cosa secondo verità, con la consapevolezza che [se] quello che io dichiaro non risponde al vero, io incorro nelle sanzioni previste dalla legge»; alla domanda del Presidente della Commissione <<per essere chiari, quello che ha … ci conferma che quello che ha usato come espressione è equivalente a dire celo giuro “», rispondeva «a quello che lei ritiene essere l’equivalente di dire “lo giuro”, okay. I miei testimoni non giurano, si impegnano e sono consapevoli che se dicono il falso rispondono di falso») dalla Commissione d’Inchiesta di cui alla legge costituzionale 14 giugno 2019 n. 2, rendeva le dichiarazioni false appresso descritte. In particolare, contrariamente al vero, dichiarava:

– di avere conosciuto MARINO GRANDONI solo quale venditore dell’immobile che aveva acquistato destinandolo a propria abitazione (dichiarando in particolare «lo non ho avuto con Marino Grandoni alcun rapporto diverso dall’acquisto di un appartamento, nell’ambito di un condominio del quale io condivido la proprietà insieme a professionisti, persone stimatissime che hanno con me e con Marino Grandoni lo stesso rapporto: un venditore di un immobile»)

– di non aver alcun rapporto di frequentazione personale con i coniugi DANIELE GUIDI e MARIA STEFANIA LAZZARI, ma solo con i genitori di quest’ultima. In particolare dichiarava: «Con il dottor Daniele Guidi io non ho alcun rapporto di familiarità, di vicinanza, di frequentazione. Quanto invece alla dott.ssa Lazzari … è la mia commercialista, frequento da anni, ho frequentato da anni la famiglia Lazzari, non la famiglia Guidi, la famiglia di provenienza di Stefania Lazzari, sono persone semplici, ogni evento importante per loro hanno ritenuto di rendermi partecipe …».

– che il suo rapporto con SIMONE CELLI si limitava ad una collaborazione con la Segreteria di Stato alle Finanze, da lui retta tra il 2017 ed il 2018, dichiarando in particolare: «Simone Celli io l’ho diciamo conosciuto come, quando era Segretario di Stato perchè mi chiese consulto, un consulto diciamo così, un confronto in relazione ad un progetto che doveva riguardare la normativa anti … diciamo in materia di riciclaggio, forse il rientro dei capitali, una cosa di questo tipo. Quindi mi presentai in Segreteria con lui, l’ho visto dopo le vicende relative, dopo le sue dimissioni prima da Segretario di Stato e poi come deputato, l’ho visto mi pare qualche volta in modo del tutto occasionale, l’ho incrociato ma in modo … in modo non ufficiale né voluto, scambiando qualche saluto di circostanza. L ‘ho incontrato perchè l’ho esaminato nell’ambito del procedimento che riguardava la dott.ssa Tomasetti. Ho acquisito la sua testimonianza nell’ambito del procedimento Tomasetti»;

– di non avere formulato al dottor GIUSEPPE UCCI (Vice Direttore facente funzioni di Banca Centrale della Repubblica di San Marino), nel corso di un colloquio avuto tra giugno e luglio del 2019, apprezzamenti negativi su GIULIANO BATTISTINI e ANDREA VIVOLI (ispettori e membri del Coordinamento della Vigilanza di Banca Centrale che in quel momento si stavano occupando dell’esame delle offerte presentate per l’acquisizione di Banca CIS S.p.A. da parte di STRATOS e LUNALOGIC). In particolare Alberto Buriani dichiarava di non conoscere Giuliano Battistini e: «Escludo che io abbia rappresentato in modo negativo l’operato di Vivoli»;

– rispondeva affermativamente alla domanda della Commissione:«si possono aprire fascicoli sulla base di segnalazione anonima» (domanda riguardante la legittimità dell’avvio del procedimento penale n. 735/RNR/2018 – CONSULENZA GOZI -, apertosi appunto per mezzo di un esposto di fatto anonimo), così di fatto affermando che sia giuridicamente lecito istruire un procedimento penale originato da una denuncia di fatto anonima;

– che risultavano dagli atti del procedimento penale n. 735/RNR/2018 (CONSULENZA GOZI) le modalità con cui aveva ricevuto da un Segretario di Stato l’informazione per cui il Presidente di Banca Centrale aveva incontrato i Segretari componenti il Comitato per il Credito ed il Risparmio per comunicare loro di avere ricevuto la comunicazione giudiziaria relativa al predetto procedimento;

– che il Presidente di Banca Centrale CATIA TOMASETTI «aveva dichiarato che delle vicende, anzi del suo essere raggiunta da una comunicazione giudiziaria, aveva parlato con il responsabile dei servizi segreti italiano, il Gen. Carta e con i componenti della Commissione Antimafia Italiana»;

– di aver contattato ed incontrato l’avv. TOMASETTI e l’avv. UCCI, nel giugno-luglio 2019, esclusivamente in merito ad un flusso di denaro costituente fattispecie di riciclaggio internazionale oggetto di un procedimento penale aperto nel 2019;

– di non essere a conoscenza di una missiva anonima pervenuta in Banca Centrale nel 2017, relativa ad una presunta operazione in perdita compiuta dall’istituto di credito BSI S.p.A., del valore di 30 milioni di euro, di cui invece avrebbe fatto menzione all’avv. FRANCESCO MANCINI il 6 marzo 2019;

 

Hanno contestato a SIMONE CELLI:

il misfatto continuato di FALSA TESTIMONIANZA,

previsto e punito dagli articoli 50 e 358 del codice penale perchè – con più azioni od omissioni collegate fra loro dal medesimo programma criminoso – audito sotto giuramento dalla Commissione d’Inchiesta di cui alla legge costituzionale 14 giugno 2019 n. 2, rendeva le dichiarazioni false appresso descritte. In particolare, contrariamente al vero, dichiarava:

– che, richiesto sui rapporti avuti con Alberto Buriani, «l’ultima volta che io ho avuto modo di interagire con il Commissario della Legge e la testimonianza relativa a questo procedimento giudiziario, se nonché l’ulteriore volta, precedente che potei parlare con il commissario della legge in questione Buriani fu relativamente all’emanazione del decreto, non so se delegato o legge, relativamente ali’antiriciclaggio, quindi anno 2017-2018 e per il resto io rapporti con il Commissario Buriani non ne ho avuti in questi anni, se non di questa natura»;

– di non essere stato interpellato dal Commissario della Legge Alberto Buriani al fine di chiedere all’avv. Catia Tomasetti di mettersi in contatto con il Commissario Buriani, circostanza poi smentita dallo stesso Celli con propria memoria 25 settembre 2020;

– di non aver ricevuto anticipazioni dal dottor Alberto Buriani circa l’attività processuale che di lì a breve il Commissario avrebbe posto in essere nel p.p. 735/RNR/2018 (CONSULENZA GOZI), in particolare in relazione al rinvio dell’interrogatorio di Sandro Gozi e la volontà di archiviare il procedimento;

– di non aver comunicato a SANDRO GOZI, nel corso di colloquio avvenuto nel 2019 alla manifestazione denominata “LEOPOLDA“, fatti riguardanti atti ancora da compiersi ovvero l’esito probabile del procedimento penale n. 735/RNR/2018;

– di avere incontrato, in data 5 luglio 2019, Sandro Gozi in Banca Centrale e di avere parlato con lui.

(…)

 

San Marino, 2 agosto 2021

 

Il Commissario della Legge ELISA BECCARI

Il Commissario della Legge FRANCESCO SANTONI