San Marino. Alcune pompe italiane del carburante sono più economiche delle sammarinesi. E nonostante l’Iva allineata fra i due paesi i costi per i gestori del Titano sono fortemente minori … di Enrico Lazzari

Quando si affrontano i temi più disparati, anche chiedendo informazioni a chi dovrebbe essere ferrato in materia, si può incorrere in un errore. E -dopo anni che non accadeva- è accaduto. Nel commento, nell’editoriale pubblicato ieri (clicca qui), elencando i tanti vantaggi che un gestore di pompe carburanti sul Titano ha rispetto alla concorrenza italiana, ho sottolineato la monofase sammarinese al 17% a fronte dell’Iva italiana al 22% che grava sul prezzo dei carburanti.

In realtà, è stato un errore, perchè quella determinata categoria merceologica vede la monofase allineata all’Iva, ovvero al 22%. Certo, anche in tal caso un piccolo vantaggio per i gestori sammarinesi resta, ma non così importante. Essendo, infatti, la monofase una tassa sull’importazione, il 22% viene applicato sul prezzo all’ingrosso del carburante e non sul prezzo alla pompa come in Italia. Ciò significa -deduco, sperando di non incorrere in errore- che il margine di guadagno “aggiunto” dal commerciante di carburanti sammarinese non è gravato dall’imposta monofase che, invece, come spiegava tempo addietro un approfondimento del settimanale Fixing, viene calcolata sul prezzo all’importazione aggravato delle accise.

E’ giusto, quindi, seppure l’errore sia dovuto ad informazioni ricevute e verifiche effettuate presso una associazione sammarinese autorevole, evidenziare l’errata nozione e fornire il corretto dato.

Premesso ciò, però il senso del ragionamento non cambia: giovedì scorso, di sera, un distributore abruzzese della catena Shell vendeva la benzina ad un prezzo inferiore di quanto costasse la stessa mattina a San Marino, presso un distributore di quelli che solitamente hanno i prezzi migliori.

Del resto, pur ridimensionando il differenziale fra Monofase ed Iva, che diviene una piccola percentuale, i vantaggi per i gestori sammarinesi rispetto i concorrenti italiani sono comunque importanti. Nonostante ciò, il miglior prezzo della benzina in San Marino (fonte “Prezzi Benzina”, con aggiornamento al 28 novembre scorso) era 1,445 euro al litro con servizio, mentre il migliore “self pre-payd” era a 1,449 €/l. E in Italia?

Nel circondario il prezzo migliore, il 28 novembre scorso, rispetto la più economica pompa di benzina sammarinese, è più alto, ma se ci allontaniamo un po’ dal riminese e dal pesarese troviamo almeno due prezzi migliori:

16 centesimi di euro in meno, con prezzo alla pompa “self pre-payd” di 1,429 euro al litro, alla Q8 di via Zeppelle ad Ascoli Piceno;

16 centesimi di euro in meno, con prezzo alla pompa “self pre-payd” di 1,429 euro al litro, alla stazione di servizio IP di via Circonvallazione Nord, sempre ad Ascoli Piceno.

• Più bassa di tutti tranne due distributori sammarinesi anche la stazione di servizio Eni di via Turati, a Giulianova, dove un litro di benzina, in “self pre-payd” costava ieri 1,449 euro al litro.

E la stessa “classifica” di convenienza si ripropone, pressochè identica e alla stessa data, anche per il diesel, dove il miglior prezzo alla pompa sammarinese (sempre secondo la sopra citata fonte) è di 1,495 euro al litro servito e 1,499 “self pre-payd”:

16 centesimi di euro in meno, con prezzo alla pompa “self pre-payd” di 1,479 euro al litro, alla Q8 di via Zeppelle ad Ascoli Piceno;

16 centesimi di euro in meno, con prezzo alla pompa “self pre-payd” di 1,479 euro al litro, alla stazione di servizio IP di via Circonvallazione Nord, sempre ad Ascoli Piceno.

In ogni caso, l’altro ieri il prezzo massimo applicato per benzina e diesel sul Titano era, rispettivamente, di 1,599 e di 1,699 euro al litro. In ambedue i casi, sia benzina che diesel, ben più alto del costo medio alla pompa del riminese.

In conclusione, e prendiamo ad esempio la benzina, il miglior prezzo sammarinese si attestava circa 13 centesimi migliore del miglior prezzo che si trovava nel riminese (1,579 €/l) che, a sua volta, è risultato più economico di alcune pompe biancazzurre dove la benzina costava addirittura di più.

Questa è comunque la fotografia che conferma anche in questa settimana la presenza in Italia di pompe più economiche che sul Titano. Certo, poche e non nel circondario. Ma la cosa deve fare riflettere perchè la fortuna degli operatori, oltre al mercato interno, la fanno i “pendolari” del pieno… Ma sarebbero così tanti senza lo sconto Smac, che grava interamente sulle casse pubbliche? Probabilmente no… Per mantenere i fatturati attuali, così, anche con la Monofase pressochè allineata all’Iva italiana, ma beneficiando rispetto la concorrenza italiana di un costo dell’energia sensibilmente inferiore, di un costo del lavoro più economico, di un non meglio precisabile “incentivo” di qualche centesimo di euro -parallelo allo sconto di 25 cent sulle accise- mirato a calmierare, per i residenti, il prezzo alla pompa e, soprattutto, di una tassazione sugli utili e sulle strutture produttive enormemente più bassa, i gestori biancazzurri sembrano “sfruttare” efficacemente lo sconto Smac, così da non dover intervenire eccessivamente sul margine di guadagno. Sconto che, se non ci fosse, probabilmente li vedrebbe costretti, pur mantenendo un margine di guadagno percentuale sul fatturato non certo inferiore ai colleghi italiani, ad abbassare il prezzo alla pompa

Enrico Lazzari