San Marino. Alessandra Bruschi termina il suo incarico, adesso tocca ai sammarinesi raccogliere la sfida della qualità e dell’efficienza che lei ha lanciato … di Alberto Forcellini

Una professionista di assoluta eccellenza. Alessandra Bruschi lascia il suo incarico alla dirigenza generale ISS mandando un messaggio di incitamento a proseguire su quella strada che lei ha tracciato e che, in poco più di un anno, ha cambiato il volto della sanità sammarinese.

Non rivolge critiche, non sbatte la porta, non ha recriminazioni contro nulla e nessuno. Anzi, sulle decine di interpellanze dell’opposizione, sulla lista infinita di lamentele (spesso addirittura cattiverie) lanciata sui social e sui giornali, ha un solo commento: “Li capisco”.

Ovvio: una manager di quel livello si è resa conto immediatamente dello stato in cui versava l’ospedale: carenze strutturali spesso non sanabili, caos gestionale e amministrativo. E mentre scoppia la pandemia, il turn over di tanti operatori sanitari, infermieri, primari conosciuti e apprezzati, che vanno in pensione.

Ma l’ospedale deve andare avanti. Anzi deve recuperare i ritardi accumulati durante il lockdown, liste di attesa esagerate, e mentre scoppia la seconda fase, più lunga e più difficile della prima, con un numero esorbitante di contagi, di ricoveri e di decessi, lancia un’altra sfida: l’ospedale non chiude, deve rimanere operativo. Nessuno deve essere lasciato indietro.

Tutto ciò richiede organizzazione, presenza, gerarchie abbinate allo spirito di squadra. Tutte cose che non si ottengono con la bacchetta magica, ma con la capacità, l’autorità e una mole immensa di lavoro fatta di studio, di confronto, di messa a punto di nuove procedure . Tutti elementi fino a quel momento inesistenti.

Compito di un amministratore è dare sicurezza non solo agli utenti, ma anche al personale sanitario. Tutto questo, all’interno di una struttura carente sotto ogni punto di vista. E lei ha parole di elogio per tutti.

“Il momento più bello è stato quando sono arrivati i vaccini” dice in conferenza stampa Alessandra Bruschi lasciando trasparire la commozione per la sofferenza con cui tanti cittadini hanno vissuto le fasi più dure della pandemia, la sua vicinanza al dolore delle persone.

La campagna vaccinale è un’altra sfida, che permette in poche settimane di chiudere il reparto Covid, ma soprattutto porta a San Marino un importante riconoscimento internazionale, mentre le attività riaprono e la gente ricomincia a vivere. Per un attimo rivela anche la sua sfera più intima, quella materna, quando tornava a casa e vedeva i figli al chiuso, e pensava che a San Marino fossero tutti privilegiati.

Ma ritorna immediatamente una manager e ai percorsi avviati: sanitari, strutturali, amministrativi. Anche in questo ultimo campo, imprimendo una svolta decisiva, con la razionalizzazione della spesa, la stabilizzazione dei precari e l’audit. Uno strumento nuovo per i sammarinesi, che non l’avevano mai sentito nominare e grazie al quale sono emerse le criticità economiche più importanti del passato, gli sprechi, le inefficienze.

Alessandra Bruschi passa in rassegna un po’ tutti i settori dell’ospedale, che non è solo un ospedale ma è l’intero sistema socio sanitario sammarinese, è l’ISS. Un sistema complesso, che va governato con scientificità, razionalità, efficienza. Lei ha appena avviato un nuovo modello organizzativo della sanità, un percorso che dovrà evolvere insieme alla costruzione del nuovo ospedale. Non se ne può fare a meno di entrambe le cose.

Adesso che la Bruschi se ne va, tutti colgono l’importanza del lavoro che ha svolto e la professionalità con cui ha affrontato anche le questioni più complesse. San Marino ha un bisogno assoluto di professionisti di questa portata, ma ancora una volta ha dimostrato di non saperli conservare.

C’è solo la speranza che questo punto di svolta non sia stato invano, che il nuovo direttore generale ISS sia della sua stessa pasta e che la gente lo capisca. Questa adesso è la sfida che attende San Marino.

Per il momento, Alessandra Bruschi manda il suo saluto ai cittadini sammarinesi: “Lascio tanta vita a San Marino, è stato un grande privilegio lavorare per l’Istituto per la Sicurezza Sociale”. Speriamo che non sia definitivo.

a/f