San Marino. Alessandro Mancini (Ps): “Mobiliteremo il paese per contrastare questa deriva”

L’assemblea pubblica di mercoledì sera organizzata da Pdcs, Ps e Psd, “Sviluppo, lavoro, sistema finanziario”, come anticipato ieri su queste pagine, ha visto una grande partecipazione da parte della cittadinanza. All’incontro hanno partecipato, su invito, oltre a Rete, Mdsi e Noi sammarinesi, anche le parti sociali e sindacali del paese: Anis, Csdl, Cdls, Usl, Usc, Usot, Unas, Osla. La serata è servita ad approfondire e a chiarire gli aspetti preoccupanti derivanti dalle ultime scelte del Governo nel settore economico e finanziario di San Marino. Ad aprire il lungo giro di interventi ci ha pensato il neo segretario politico del Pdcs Gian Carlo Venturini, il quale ha introdotto tutti i vari punti della serata soffermandosi in particolare sui crediti inesigibili delle banche: “Il problema della gestione degli Npl è un problema nazionale. Si parla di una nazionalizzazione di Carisp, di una Sgr pubblica per la gestione degli Npl, ma dove sono state decise queste cose? A noi non è stato detto ancora nulla”.
Gian Carlo Capicchioni (Psd): “Il Segretario alle Finanze Celli ha creato un allarmismo inutile perché i soldi per pagare gli stipendi della Pa o per pagare le pensioni ci sono. Stanno eccedendo, forse perché devono far capire alla popolazione che è necessario mettere mano a qualche provvedimento straordinario per recuperare risorse finanziarie per rimpinguare le casse di liquidità”.
Alessandro Mancini (Ps): “È stata commissariata una banca senza conoscerne le ragioni, si accelera su Cassa di risparmio per l’azzeramento della governance. Si poteva procedere senza generare ulteriori panico, perché questa accelerazione? Non ci hanno risposto. Cercheremo di mobilitare il paese per contrastare questa deriva”.
William Vagnini, segretario generale dell’Anis: “Lo scontro non porta mai niente di buono. Serve unità di obiettivi chiari e condivisi, unità di intenti, per raggiungere risultati che il paese necessità, per definire insieme un progetto strategico di sviluppo. Bisogna intervenire tempestivamente per portare la spesa corrente a un ottimale 70% della spesa complessiva. Questo garantirebbe le risorse per incrementare le opere pubbliche che creerebbero lavoro per le aziende sammarinesi. Investiamo di più nella formazione dei sammarinesi”.
Giuliano Tamagnini, segretario generale Csdl: “Alla confederazione del lavoro, così come alle parti sociali non gli compete di essere contro il governo e nemmeno di essere contro o a favore dell’opposizione. Non si possono coinvolgere le organizzazioni sociali dentro una battaglia politica. I temi di cui parliamo stasera (mercoledì sera, ndr) sarebbero dovuti essere affrontai anni fa. Lo scorso settembre ci eravamo permessi di proporre un governo di salute pubblica di grande concertazione ma nessuno ha accettato. Il sistema bancario è fondamentale per il rilancio dell’economia. Le banche però come sono oggi non servono più a nulla e le banche sono finite così per le scelte sbagliate della politica delle banche stesse”.
Mirko Dolcini, presidente Osla: “Osla non è né a favore, né contro il governo e l’opposizione. Per noi il confronto è essenziale ed è per questo che siamo venuti qui. Quando si parla di sviluppo non si può puntare solo sulle leggi. Un settore di immediato impatto non può che essere il settore turistico commerciale che può rilanciare il paese. Il problema è la burocrazia. San Marino è impantanato nella burocrazia. Ci auguriamo che questo governo intervenga per snellire questo settore”.
Pio Ugolini, segretario generale Unas: “Si deve privilegiare chi assume i sammarinesi, ma premiando le aziende che lo fanno e non penalizzandole. Pensare che i vantaggi fiscali siano solo per imprese con più di 6 dipendenti non è accettabile. Questo progetto deve essere totalmente rivisto o ritirato”.
Francesco Biordi, segretario generale Usl: “In questo decreto di sviluppo ci sono anche alcuni aspetti positivi. Non è comunque solo il progetto di legge che può portare risultati. Il sistema bancario sta facendo i conti con una razionalizzazione del personale”.
Andreina Bartolini, Usc: Non siamo né a favore né contro nessuno. Adesso chiediamo il confronto e la condivisione, in passato purtroppo non sempre siamo stati ascoltati. Chiediamo a tutta la politica di creare una vera sinergia”.
Riccardo Stefanelli (Cdls): “La nostra preoccupazione è che ci sia la possibilità di mettersi attorno a un tavolo per ragionare insieme”. Roberto Ciavatta (Rete): “Il sistema bancario non funziona. Qual è la soluzione del governo? Azzerare il sistema bancario e punirlo. È questo atteggiamento che ci preoccupa. Questo governo, che rappresenta il 30% della cittadinanza, aveva l’occasione e il dovere di chiedere una mano all’opposizione. Il governo piuttosto che essere arbitro è in campo e ha scelto la sua squadra e sta eliminando le parti che non si allineano con loro. Se è vero che come ci indica il Segretario alle Finanze che le banche saltano, che le casse dello Stato sono vuote e che a giugno avremo bisogno di attivare dei finanziamenti dall’estero per salvare il sistema, se l’intenzione quindi è di vendere il Paese a un finanziatore estero, allora l’obiettivo nostro e della cittadinanza deve essere quello di andare in piazza e fermarli prima che succeda”.
Maria Luisa Berti (Ns): “Qui non c’è una sfida, non si è uno contro l’altro. Se Celli parla di sfida significa che non ha capito, che non accoglie la disponibilità di tutti gli altri. Dobbiamo credere nelle nostre capacità, risorse e competenze senza per forza dipendere da qualche salvatore estero”.
Andrea Belluzzi (Psd): “Non si possono commissariare due banche senza spiegarne le motivazioni. Dimostriamo che al di là di tutto su certe preoccupazioni il Paese è capace di mettersi insieme e ragionare”.
Marcello Forcellini (Ps): “In tre mesi non è vero che il governo non ha realizzato niente, sono stati compiuti degli omicidi sociali. Commissariare una banca senza motivazioni genera una grave turbativa nei risparmiatori. Questo non comporta un deflusso di denaro da un istituto a un altro, ma un deflusso dal sistema bancario sammarinese verso l’estero”.

Francesco De Luigi, La Tribuna