San Marino. Alessandro Rossi: “Questa mancanza di senso umano è la causa della impotenza politica dimostrata in questi anni”. Ai compagni e ai sammarinesi

Sono emerse in questi giorni le fratture sommerse e “sedate” di Sinistra Unita. Mi permetto quindi di rivolgermi ai compagni e ai sammarinesi dal mio ruolo di semplice aderente per svolgere alcune riflessioni che ritengo utili per la politica del mio Paese.

Mi rivolgo a tutte le persone che scegliendo negli anni di votare per noi lo hanno fatto gratuitamente, senza ritorno, credendo in un progetto politico e nelle persone che lo portavano avanti.

E’ inutile negare che il primo vero schock, dopo la problematica esperienza di governo, dentro Sinistra Unita è stato dal sottoscritto messo in atto prima delle elezioni. Per motivi personali e politici ho avuto fretta di indicare una nuova via politica e ho forzato molto la mano rimanendo di fatto sconfitto sul piano politico. Sono stato sconfitto internamente nel mio partito ma anche da tutti quelli che si sono “venduti” come paladini del cambiamento e invece con atteggiamenti infantili di fatto hanno avvallato lo Status Quo di cui oggi tutti ne paghiamo le conseguenze.

Siamo un paese “sbriciolato” che non dimostra nessuna forza propulsiva in nessuna direzione perché al suo interno in tutti i piccoli ambiti di potere, si svolge un vacua lotta per la supremazia personale, per dimostrare di essere migliori dell’altro senza però guardare in faccia, parlare e ascoltare l’altro.

E’ questa mancanza di “senso umano” la causa della impotenza politica dimostrata in questi anni. Chiunque vinca le finte competizioni elettorali non avrà mai risorse sufficienti per mettere in atto vere politiche di cambiamento.

L’eccessiva libertà ha fatto perdere ogni riferimento comparativo e la mancanza di giustizia ha reso i cittadini liberi da ogni vincolo che le regole dettano ed impongono per la convivenza civile. E questo ha eroso ogni possibilità di “comando proattivo” della politica.

E’ un vero miracolo che ad oggi non sia ancora scattata la violenza ed è un vero miracolo che il Paese sia an-cora in piedi economicamente… ma se si continua su questa china l’inevitabile accadrà.

Qual è stato l’idea politica che ho cercato e cerco tuttora da semplice cittadino di portare avanti?

Quella che l’unità delle persone ha una priorità superiore, in questo contesto storico, alla piena compatibilità del pensiero politico fra le persone stesse.

Ho cercato di costruire una forza unita piena di compentenze e di giovani che doveva iniziare un percorso di semplificazione propedeutico a far rinascere quella fiducia nel Paese la cui assenza perdurante è una delle cause della “perdita di senso politico“ progressivo a cui abbiamo assistito in questi anni.

Unità, piena trasparenza, comunicazione immediata, pochi punti programmatici ma chiari e raggiungibili, assenza di scheletri negli armadi, volontà e forza di cambiamento avrebbero dovuto costituire un nuovo soggetto politico di cui Sinistra Unita si sarebbe dovuta fare carico di costruire. Proprio perché Sinistra Unita è stata sempre la rappresentante di una parte di cittadinanza che ha sempre votato l’idea e non il tornaconto, le persone oneste e non i corrotti e i corruttori. Una lista unitaria per salvare il Paese.

Purtroppo questo sogno si è scontrato con quello che a breve dovranno affrontare anche i movimenti nella loro maturità: la forza della “Conservazione” e i limiti imposti dai dispositivi identitari che si sono autodefiniti e di cui sono già diventati prigionieri: noi di questo, noi di quello, voi voi voi – per esemplificare…

Questo sogno è ancora valido perché solo con una fase di maturità e fiducia si potranno affrontare i drammi che il nostro paese vivrà a breve.

La nuova voluntary (più semplice, conveniente e rischiosa per gli istituti di credito che continueranno a mantenere capitali illeciti) svuoterà ulteriormente le casse delle banche del paese, di fatto sostenute dalle garanzie statuali e dai fondi pensione.

Vogliamo ancora “litigare” per una velleitaria supremazia dentro “Sinistra Unita” o vogliamo salvare il Paese? Facciamo si che la tensione positiva verso il prossimo sia il must della azione politica dei prossimi anni, disegniamo un percorso di semplificazione istituzionale e soprattutto individuiamo delle nicchie di alta specializzazione su cui fondare la ricchezza economica della San Marino del futuro.

Alessandro Rossi a San Marino Oggi

Per far questo sarebbe necessario confrontarsi, dialogare, trovare un linguaggio comune per dirimere le complessità, ma ci vuole una idea guida superiore alle altre. L’idea gui- da era e dovrà essere unità.

Per seguire questa linea però dob- biamo dire la verità alle persone ma- giche, oneste e fiere di Sinistra Unita. Diciamogli la verità, un piccolo partito non può cambiare le cose, può solo contribuire a indicare una strada per la rinascita civile del Paese. Tutti i piccoli partiti al governo hanno fallito non per incompetenza o disonestà ma per scarsità di risorse umane. Diciamo la verità, solo noi possiamo essere protagonisti di un messaggio di salvezza del Paese e sacrifica- re noi stessi per una nuova visione politica. E per far questo si deve ri- nunciare alle piccole prerogative di dominio del proprio terreno.

Se congresso deve essere che sia un Congresso dove tracciare una nuova visione politica e non dove fare la conta tra venti aderenti 4 co- ordinatori di cui uno dimissionario, uno assente ed un presidente dimis- sionario.

Le persone che hanno creduto in noi meritano coraggio, passione, di- sciplina e forza. E non le “lotte inte- stine” sulle quali tutto il paese ride. Io sono di Sinistra Unita, e con il mio sacrificio mi sembra di averlo di- mostrato, ma prima di tutto sono un sammarinese.

AlessAndro rossi