Ed il botto viene all’ultimo.
Il Consiglio Grande e Generale vota alla fine della sessione di questa settimana l’avvio della Commissione d’inchiesta su Sopaf che è senza dubbio è la notizia più importante dell’ultima sessione consigliare.
Una scelta inaspettata che potrebbe finalmente permettere la possibilità di riscrivere e rilegittimare la storia della Carisp e dei suoi uomini, il più importante e prestigioso istituto di credito del Paese. Che sia l’occasione per ristabilire la verità e fare luce su quanto è successo, anche ingiustamente agli uomini Carisp.
Su tutto l’ingiustizia subita dagli uomini Carisp Luca Simoni, Gilberto Ghiotti e Mario Fantini che hanno pagato da innocenti una colpa non loro. Hanno pagato un’ignobile offensiva al sistema San Marino da parte di un’Italia – a cui Pasquale Valentini tiene tanto – avida di scandali e di capri espiatori.
Ma veniamo a come si è arrivati all’Ordine del giorno relativo all’avvio di una Commissione d’Inchiesta presentata dalle forze di opposizione che ha spaccato, forze in maniera compromettente, l’attuale maggioranza.
Tutto parte da un Ordine del Giorno presentato dalle forze di opposizione in cui si chiedeva una commissione d’inchiesta “omnibus” sulle vicende più oscure degli ultimi anni. (un ordine del giorno che prevedeva almeno una decina di casi; infatti si andava da Criminal Minds, Sopaf, Mazzini, ecc.ecc.)
Fredda la risposta da parte della maggioranza che sceglieva il totale rifiuto a questa richiesta di chiarezza.
Ma il fronte della maggioranza non era compatto, infatti Mario Venturini, capogruppo di Alleanza Popolare era di diverso avviso. Lo stesso aprì alla minoranza dicendo che se la proposta fosse ricaduta su un solo argomento il suo Movimento avrebbe sostenuto la proposta. Ma la proposta – sempre secondo Venturini – doveva venire dalle forze della minoranza.
E così avvenne! La minoranza era indecisa tra due casi molto eclatanti. Il primo era quello del famoso bonifico della Finanziaria Infrastrutture, svelato da Giornale.sm che ha fatto da cassa di risonanza alla denuncia di Paolo De Biagi, effettuato da BCS in regime di sospensione dei pagamenti perché commissariata. Il secondo caso era quello legato allo scandalo che ha scosso le fondamenta di Palazzo Begni con l’ipotetica tangente Sopaf.
Il 4 marzo scorso la minoranza, scelse proprio il secondo caso, e presentò un Odg su Sopaf. Nei giorni di questo ultimo Consiglio la maggioranza ha scelto, obbligata dalla posizione di Alleanza Popolare, la strada di accogliere questa richiesta rilanciando con una propria proposta.
Ufficialmente condivisa da tutti ma, come poi si vedrà, non proprio accettata da tutti. Convocando una riunione con la minoranza, la coalizione Bene Comune ha presentato il proprio documento in un incontro in cui era presente anche il rappresentante di Noi sammarinesi Gian Nicola Berti che, per i suoi ruoli in Carisp, ha suscitato più di un mugugno ed imbarazzo tra i politici presenti. Molti hanno invocato allo scandalo perché si riteneva la presenza di Berti incompatibile con gli argomenti trattati.
Da quel momento si è aperto un vero e proprio vespaio nella coalizione di Governo anche perché molti consiglieri non erano stati informati di questa scelta.
Ma il bello arriva al momento della votazione in Consiglio Grande e Generale, con le dichiarazioni di voto effettuate ieri sera.
Dopo aver presentato la proposta alla minoranza e firmato il documento il capogruppo DC Avvocato Luigi Mazza ha espresso delle perplessità sulla scelta in ragione delle possibili ricadute negative su CARIPS (oppure per fibrillazioni interne al proprio gruppo irritato per questa scelta). Preoccupazioni, meno esplicite, sono state esternate dal Presidente del Gruppo PSD Macina, il quale comunque si è rassegnato al volere di una eventuale maggioranza.
Diverso invece l’intervento di Mario Venturini che, dopo aver ribadito il si di AP e di non comprendere le perplessità sulla Commissione in ragione dell’accordo tra le forze di maggioranza e quelle di minoranza, ha confidato di vedere giustamente approvata la commissione con voto palese. VOTO PALESE.
Ma, sorprendentemente, il Consigliere di Noi Sammarinesi Maria Luisa Berti ha chiamato il voto segreto dopo avere, in questi anni, fatto la battaglia – come detto in un’altro nostro articolo – in favore del voto palese in aula. Sorvoliamo sul conflitto d’interessi.
A Giornale.sm non interessa capire chi ha vinto e chi ha perso, ma solo di dare l’esatta descrizione dei fatti che si sono susseguiti. I quali senza un’attenta descrizione del nostro giornale si sarebbero persi.
Marco Severini – Direttore del Giornale.sm