Intanto il Centro naturalistico rivela che potrebbero essere nati alcuni cuccioli di lupo. Nelle aree piu? verdi e boschive del territorio sammarinese, in particolare nei Castelli di Faetano, Montegiardino, Fiorentino e Chiesanuova, sono aumentati in maniera esponenziale i cinghiali, con un’impennata dei danni causati non solo alle colture, ma anche a mezzi e persone.
A denunciare una situazione che per certi versi, soprattutto per i contadini, e? diventata insostenibile, sono alcuni agricoltori sammarinesi che chiedono in coro ed alta voce l’intervento degli uffici preposti per arginare un problema che potrebbe danneggiare non solo colture varie, ma anche causare – come gia? e? successo in piu? occasioni – incidenti automobilistici. Non solo: a Chiesanuova alcuni cittadini riferiscono di aver visto i cinghiali brucare nelle aiuole del paese.
Va considerato anche un altro aspetto non secondario: la primavera e? la stagione della riproduzione e quando arriva tale periodo le femmine entrano in calore e i maschi che normalmente fanno vita solitaria si uniscono ad un gruppo e, dopo aver cacciato lottando eventuali altri maschi presenti, si accoppiano con quante piu? femmine gli e? possibile. Le lotte in questo periodo tra maschi sono molto violente.
La gravidanza dura circa 100- 115 giorni al termine della quale la femmina si allontana dal gruppo, cerca un luogo tranquillo e sicuro e dopo aver preparato un adeguato giaciglio mette al mondo da 4 a 8 cuccioli, alle volte anche 12.
Questi sono allattati per 3 – 4 mesi nella tana che lasciano solo nei brevi periodi in cui seguono la madre alla ricerca di cibo. Ed e? proprio questo il periodo in cui le mamme sono piu? aggressive per proteggere i loro cuccioli da eventuali rischi e pericoli, i quali, tra gli altri, seppur involontariamente, possiamo essere anche noi esseri umani.
Ad essere interessate dalla folta presenza di cinghiali sono anche i territori limitrofi al Titano, in particolare l’alta Valconca e l’alta Valmarecchia. “Occorre studiare un piano di controllo permanente della loro popolazione”, chiede a tal proposito la Cia (Confederazione italiana degli agricoltori) della provincia di Rimini che, insieme a Confagricoltura e Coldiretti ha scritto al Servizio territoriale agricoltura, caccia e pesca di Rimini, ai sinda- ci della Valconca, alle associazioni di caccia e a quelle ambientaliste. Da tempo le organizzazioni agricole hanno sollevato il problema del controllo della popolazione del cinghiale.
Gli abbattimenti di cinghiali effettuati a Montefiore, Mondaino, Montegridolfo, Saludecio e parte di Gemmano, Morciano e San Giovanni in Marignano, cosi? come i relativi risarcimenti dei danni causati da tali animali, sono aumentati esponenzialmen- te nelle ultime quattro stagioni venatorie: erano 140 capi nel 2012/13, con 1.325 euro di danni liquidati; passati a 196 capi e 4.895 euro nel 2013/14; 229 capi e 9.903 euro nel 2014/15; circa 350 capi ad oggi per l’annata 2015/16 e ben 20.295 euro di danni. Per fare un raffronto, i capi di cinghiale abbattuti nel 2012/2013 in tutti e tre i distretti erano stati 343.
Le organizzazioni agricole chiedono quindi un incontro con tutti i soggetti interessati, per verificare la possibilita? di autorizzare un piano di controllo permanente dei cinghiali nell’alta Valconca. Anche a San Marino
gli agricoltori si stanno organizzando per far si che le istituzioni competenti prendano provvedimenti.
Francesco De Luigi