San Marino, allarme Fondiss: esplodono le richieste di anticipo per le cure dentistiche

I sammarinesi attingono sempre piu’ spesso al proprio futuro pensionistico per curarsi il presente. E’ un quadro preoccupante quello tracciato dall’Unione Sammarinese Lavoratori (USL), che in una nota diffusa oggi analizza i dati emersi dalla relazione annuale di Fondiss, presentata dal Comitato Amministratore giovedi’ scorso. I numeri parlano chiaro: le domande di anticipazione sul fondo previdenziale sono passate dalle 87 del 2022 alle 545 dei primi dieci mesi del 2025. Un incremento vertiginoso che, secondo il sindacato, e’ sintomo di un impoverimento reale delle retribuzioni.

Al centro della questione c’e’ la salute, e in particolare le spese odontoiatriche, indicate come motivazione principale da chi presenta istanza di prelievo anticipato. “E’ un dato che deve indurre una seria riflessione”, commenta l’USL, sottolineando come il fatto che “chi lavora non riesca nemmeno a far fronte alle spese per curarsi la dice lunga sul depauperamento di salari e stipendi”. Per l’organizzazione sindacale, questo scenario rende non piu’ rinviabile il rinnovo dei contratti e interventi strutturali a sostegno del reddito.

Sul fronte delle prospettive future, l’USL guarda con attenzione all’annunciata riforma di Fondiss. Due le richieste fondamentali avanzate dal sindacato: la condivisione preventiva delle modifiche con le parti sociali e, soprattutto, la tutela dell’accesso al credito per motivi di salute. Il timore e’ che, per arginare le uscite, si introducano vincoli troppo rigidi: “Introdurre nuovi limiti significherebbe evidentemente togliere altro ossigeno a chi purtroppo lo ha quasi finito”, avverte il sindacato, aprendo a restrizioni solo per interventi puramente estetici, ma non per quelli sanitari necessari.

Oltre all’emergenza liquidita’, l’USL punta il dito sulla gestione finanziaria del fondo. Con l’aumento delle trattenute in busta paga previsto da gennaio, diventa prioritario garantire rendimenti “ben piu’ sostanziosi di quelli ottenuti sin qui”, necessari per riconquistare la fiducia dei lavoratori. Infine, un appello alla politica in vista della legge finanziaria: il sindacato chiede una nuova proroga per la liquidazione della prestazione in capitale (tutto subito) rinviando a dopo il 2026 l’obbligo di erogazione sotto forma di rendita mensile. “Urgono scelte lungimiranti”, conclude la nota, che si concentrino su “come far fruttare le entrate” anziche’ limitare le uscite.