La matassa non è ancora sbrogliata in casa di Civico 10, all’indomani della riunione del movimento, convocata dopo il rifiuto di Rete e Md-Si alla proposta di una coalizione anti-restaurazione.
Matteo Ciacci, coordinatore, contattato da Dire, spiega il silenzio dei civici. “Il momento è delicato- ammette- è necessario ascoltare tutti e il confronto andrà avanti questa sera o domani (ieri sera o questa sera, ndr), ma entro la fine della settimana arriveremo a una conclusione”.
Il “no” dell’altra sponda civica ha alimentato la confusione interna tra chi vorrebbe seguire Rete & co., per formare una coalizione completamente civica, e chi invece non vuole abbandonare l’alleanza con Sinistra unita, allargata a Ssd, alla luce anche del rapporto consolidato in questi anni.
La carta di una grande coalizione inclusiva a queste forze, più Repubblica Futura, avrebbe ricompattato il movimento che ora invece fa i conti con il rifiuto degli altri civici e il rischio che i malumori si trasformino in rotture.
Di qui l’ampio spazio dedicato al confronto interno. Lunedì sera la partecipazione degli aderenti è stata alta e non tutti sono riusciti a prendere parola, chiarisce Ciacci.
La linea tenuta, prosegue, resta quella di arrivare alle elezioni con due sole coalizioni, scongiurando il ballottaggio.
I civici hanno raggiunto alcuni punti di incontro, spiega il coordinatore.
In primis, “la volontà di proseguire uniti e compatti-puntualizza- senza giungere a fratture”.
Quindi si è messo sul tavolo un documento sul rinnovamento da proporre agli interlocutori della futura coalizione, in cui sono definite le regole di ingaggioe di “turn-over” dalle cariche istituzionali.
“Siamo giunti a definire questo documento- spiega infine Ciacci- perché stiamo intraprendendo un percorso anche con forze che sono state al governo”.
E il rinnovamento per C10 è la condizione “sine qua non” perché siano accolte in squadra.
La Tribuna