San Marino. ALLUMINIO SAMMARINESE. Dopo la concessione della moratoria da parte del tribunale ora le banche devono contribuire a garantire la continuità aziendale

L’Alluminio Sammarinese, trovandosi in una profonda crisi e successivamente entrata in liquidazione, riceve un segnale di speranza. Il Tribunale ha approvato la richiesta di moratoria avanzata dal liquidatore, l’avvocato Simone Menghini, decisione accolta con favore dai sindacati CSdL, CDLS e USL, che vedono in essa un “importante risultato in breve tempo”.

La moratoria rappresenta un congelamento temporaneo dei debiti pregressi dell’azienda, aspetto importante per attrarre il sostegno finanziario necessario a garantire la continuità aziendale. Le banche, attori chiave in questo scenario, erano in attesa di questa decisione per valutare possibili finanziamenti. L’obiettivo ultimo è quello di salvaguardare i posti di lavoro, tra i 150 e i 200 dipendenti basati sui numeri aggiornati, e assicurare il pagamento degli stipendi, oltre a fornire una prospettiva di rilancio per l’azienda con l’ingresso di nuovi investitori.

I sindacati esprimono un forte apprezzamento per l’impegno dimostrato da tutte le parti coinvolte, inclusa la collaborazione tra le Segreterie di Stato, evidenziando come il Paese abbia mostrato un segnale di unità e coesione di fronte alla crisi. L’attenzione si sposta ora sulle banche, dalle quali si attendono azioni concrete nelle prossime ore per supportare finanziariamente l’azienda, permettendo così di procedere con i pagamenti arretrati e la prosecuzione delle attività.

In questo momento di transizione, con l’azienda che opera a ranghi ridotti, l’appello è chiaro: il sostegno delle banche è fondamentale per navigare fuori dalla crisi. L’avvocato Menghini, i sindacati e i dipendenti rimangono fiduciosi e impegnati verso una soluzione che preservi l’importante realtà industriale di Alluminio Sammarinese, sottolineando l’importanza della cooperazione a tutti i livelli per superare questa sfida.

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