Durante l’incontro della Commissione Mista svoltosi venerdì mattina presso l’Aula Magna ”Lanfranco Ferroni” nell’ex Tribunale di San Marino alla presenza dei rappresentanti delle associazioni e dei partiti presenti alle ultime elezioni, il Segretario di Stato Luca Beccari ha ribadito con forza che l’accordo di associazione tra San Marino e Unione Europea non è né imposto né calato dall’alto, ma è frutto di “una continuità politica di almeno dieci anni” portata avanti da governi e maggioranze di ogni colore, ed è stato iniziato dall’ex Segretario di Stato agli esteri Antonella Mularoni .
Beccari ha dichiarato che non si tratta di una decisione improvvisata né personale: “Non siamo qui perché Beccari è impazzito o perché abbiamo la pistola alla tempia. Siamo in continuità con un volere popolare che parte dal 2013”. (che non è corretto perchè non vi è stato nessun volere popolare ma un referendum sull’adesione UE che non ha raggiunto il quorum e che il voto sostanzialmente era spaccato a metà)
Il punto più controverso è arrivato quando si è discusso della possibilità di indire un referendum popolare sull’accordo. Il Segretario ha giudicato “illogico” chiedere ai cittadini di esprimersi prima della firma, sostenendo che l’accordo è troppo articolato per essere compreso a fondo dalla popolazione. “Tu, Casali, (Erik ndr) che fai politica da anni – ha detto rivolgendosi all’interlocutore – hai fatto fatica a leggerlo. Figurarsi un cittadino normale, che non ha le competenze per decidere consapevolmente su questo tipo di trattato.”
Secondo Beccari, la complessità del documento e la varietà degli interessi coinvolti – dagli studenti agli imprenditori, dai giovani ai pensionati – renderebbero impossibile una decisione univoca da parte dell’elettorato. “Il referendum su un accordo così articolato non ha senso. È una materia troppo tecnica, troppo eterogenea. Non si può ridurre a un sì o un no”. Evidentemente Beccari, oltre che un filo arrogante è omnisciente, un illuminato e unto dal Signore, e dispone di un intelletto superiore a tutti i sammarinesi.
Il Segretario ha spiegato che il governo ha il dovere politico di concludere il negoziato e firmare l’accordo, il quale, comunque, non entrerà in vigore prima della ratifica. Solo a quel punto si potrà discutere di eventuale consultazione popolare, anche se, ha lasciato intendere, non è una priorità del momento. (strano sembrava che fosse una questione di vita o di morte!)
Beccari ha inoltre sostenuto, incredibilmente, che sarebbe più logico impostare un “monitoraggio” dell’impatto dell’accordo dopo la sua entrata in vigore, riservandosi la possibilità di “uscire da una o più parti” dell’accordo qualora si verificassero effetti socio-economici negativi. “Abbiamo le clausole di salvaguardia – ha detto – e i comitati misti che ci permetteranno di aggiustare il tiro. È un sistema dinamico, non rigido”.
Quando gli è stato fatto notare che Andorra ha previsto un referendum obbligatorio prima della firma, Beccari ha risposto che San Marino ha un’altra storia, meno incline alla condivisione politica: “Qui non ci si mette d’accordo su nulla, tranne che su questo percorso europeo che è stato l’unico elemento di continuità da dieci anni a questa parte. Da Mularoni a Renzi, da Valentini a me, tutti hanno portato avanti lo stesso dossier.”
Infine, Beccari ha espresso una convinzione personale: “Se si farà il referendum, io sono pronto ad andare in mezzo alla gente e battermi per il sì. Ma non si può pretendere che su un documento così tecnico e ampio la popolazione abbia una sintesi chiara. I referendum funzionano su quesiti semplici. Questo è un altro livello”. E non per i cittadini, evidentemente.
Le sue parole hanno sollevato numerose reazioni, soprattutto tra chi ritiene che l’accordo debba passare da una legittimazione popolare prima della firma. Alcune forse politiche hanno sottolineato come il concetto stesso di democrazia imponga il coinvolgimento diretto dei cittadini, soprattutto su un trattato destinato a modificare profondamente l’equilibrio istituzionale ed economico del Paese.
Ma Beccari è un illuminato, un unto del Signore, ed ha detto che va bene e che i sammarinesi evidentemente si devono fidare e non fare troppi problemi, come non ne devono creare, nonostante l’approvazione sia di un Odg specifico, con il riconoscimento della Palestina, evidentemente per problemi geopolitici. Evidentemente gli stessi che hanno fatto in modo che il nostro paese sanzionasse la Russia, nonostante gli aiuti al tempo del Covid.