San Marino. Altri danni in arrivo? MANCINI (PS): UN’EVENTUALE FUSIONE CARISP-BSM SAREBBE OPERAZIONE DI POTERE

Pino Guidi “Evidentemente non è nita con Confuorti, restano a San Marino immobili e Npl delle altre banche. Chi ha deciso che le banche a San Marino devono essere due? I sammarinesi meritano banche che non abbiano concorrenza? E poi perché queste decisioni arrivano dall’alto? La politica può azzerare sacrifici di generazioni intere”?

Il recentissimo passato di San Marino rischia di pesare come un macigno sul presente e sul futuro dei suoi cittadini ma c’è chi teme altri ‘danni’ in arrivo. A parlarne apertamente è stato lunedì sera prendendo parte all’incontro organizzato dalle opposizioni Pino Guidi che ha detto: “Circola la notizia che l’ex segretario Celli voglia fondere Cassa con Banca di San Marino, chi è in consiglio dovrebbe chiedere lumi a tal proposito e pretendere una risposta. E’ possibile proporre una cosa del genere in questo periodo? Evidentemente non è finita con Confuorti, restano a San Marino immobili e Npl delle altre banche. Chi ha deciso che le banche a San Marino devono essere due? I sammarinesi meritano banche che non abbiano concorrenza? E poi perché queste decisioni arrivano dall’alto? La politica può azzerare sacrifici di generazioni intere”?

Domande alle quali ha subito cercato di dare una risposta il capogruppo del Ps Alessandro Mancini “Faremo di tutto – ha detto – perché quella fusione che è un’operazione di potere non approdi mai in consiglio. Un potere che il governo non riesce più ad avere tramite il consenso del popolo e che allora cerca di acquisire mediante questi strumenti. Con questi attori una fusione sarebbe quanto di più devastante possa ancora succedere”.

Poi tornando con la mente alla svendita degli Npl sempre Mancini ha detto: “Si è venduto con parametri che non stanno né in cielo né in terra, ovvero al 7% quando una circolare di Banca d’Italia del 2017 specifica come il valore degli Npl si aggiri attorno al 43% e che in caso di cessione si debba vendere almeno al 20%. Noi ora ci troviamo con un pugno di sabbia, incassiamo 109milioni a fronte di crediti per oltre un miliardo dei quali 45 milioni sono soldi non nostri che dovranno essere restituiti alle altre banche mentre 30 milioni sono fedeiussioni. Ciò che rimane non può evidentemente risolvere il problema di liquidità di Cassa di Risparmio come è stato detto da maggioranza e governo. La svendita invece rende irreversibile il bilancio di meno 534 milioni oggetto di un’indagine penale ma evidentemente anche qualora i reati emergano con la svendita sarà impossibile recuperare i danni fatti”.

“Gli Npl – ha provato a tirare le la il consigliere indipendente Giovanna Cecchetti – erano, a quanto emerge dall’ordinanza, il fulcro stesso degli interessi esterni al Paese. Ciononostante si è voluta convocare d’urgenza la commissione finanze e sostituire il suo presidente dimissionario con una persona del tutto priva di esperienza, il che è davvero paradossale e dà la misura della forzatura che si è portata avanti della quale ognuno dovrà necessariamente prendersi le proprie responsabilità”.

La RepubblicaSM