Lunedì 24.02.2014, alle ore 18.50 la Guardia di Rocca riceveva una chiamata di intervento per lite familiare tra figliastro e patrigno dove quest’ultimo non voleva il figlio dentro casa.
All’arrivo dei militari il moldavo era seduto in cortile perché il patrigno non voleva farlo entrare in casa. Questi era sull’uscio della porta, in piedi.
I militari entrati in casa con il patrigno hanno lasciato fuori il ragazzo dato che era calmo. Il patrigno informava i militari che il ragazzo era stato arrestato la sera prima e che era stato scarcerato nel pomeriggio e che in nessun modo voleva il figliastro dentro casa, per via della sua violenza reiterata nel tempo nei confronti suoi e di sua madre naturale (la compagna).
Mentre i militari si confrontavano con il padre, il ragazzo si avvicinava in maniera pacifica sull’uscio di casa, a quel punto i militari si portavano sulla porta per bloccare l’ingresso al giovane invitandolo in maniera pacifica a risedersi in cortile e che avrebbero risolto la situazione.
Il moldavo 19enne diceva che questo non gli andava bene, e all’improvviso senza alcun motivo si scagliava in maniera molto aggressiva contro i militari, dando due destri diretti al volto al primo militare e ne parava uno e ne dava altri due diretti al secondo militare che si era buttato contro il giovane moldavo, colpendolo anch’esso al volto.
Il giovane a questo punto si divincolava dalle guardia di rocca e si dirigeva verso il bagno dove vi era la madre nascosta. I militari si portavano immediatamente nel bagno con i manganelli in mano, visto che sono sprovvisti di taser, e ne nasceva una violenta colluttazione e con l’uso della forza e dei manganelli, i militari riuscivano a mettere in sicurezza la madre e il patrigno e ha fermare l’ira del giovane che stremato dalla colluttazione mollava la presa e si calmava.
Durante la colluttazione in bagno partiva, accidentalmente, un colpo di pistola da parte del patrigno, che lo colpiva alla coscia.
Il giovane moldavo veniva ammanettato e trasportato al pronto soccorso per curare le ferite, si saprà più tardi che la prognosi per lui è stata di dieci giorni. Alle due guardie di rocca sono stati dati, invece, due giorni.
Si è scoperto poi in seguito che il ragazzo è avvezzo ad utilizzare violenza ed inoltre fa uso di stupefacenti come “metanfetamina” che combinato con la sua stazza di 110kg per altezza di 1,90m ne fa un potenziale pericolo.
Ora il 19enne moldavo è ricoverato in TSO (Trattamente Speciale Obbligatorio) in una struttura a Fano.