“E’ una fatica incalcolabile, enorme, il pericolo anche. Noi non abbiamo mai avuto la possibilità di scegliere. Non si poteva fare diversamente, o si tornava alla miseria o continuavi a fare quella vita” (da una testimonianza). – L’emigrazione sammarinese in Belgio sarà il tema centrale dell’incontro che si terrà mercoledì 14 maggio alle ore 21 presso la Sala del Castello di Domagnano. L’esperienza dei cittadini sammarinesi che, spesso giovanissimi, si recarono nelle miniere sarà ripercorsa attraverso fotografie, documenti e dirette testimonianze. Il lavoro in miniera richiedeva moltissima fatica fisica, a cui occorreva aggiungere il coraggio di scendere nella profondità della terra, in condizioni precarie e pericolose.
Si partiva per necessità economica: la prima tappa era Milano, dove gli emigrati si fermavano per sottoporsi alla visita medica e per terminare le pratiche per l’espatrio e l’assunzione. Giorni trascorsi nella stazione Centrale di Milano, nella Caserma di piazza Sant’Ambrogio, nel Centro belga per l’emigrazione, fino alla partenza del treno che li avrebbe condotti a Bruxelles e Charleroi, da dove, su camion o corriere, avrebbero raggiunto le miniere.
L’iniziativa di mercoledì 14 maggio è organizzata dalla CSU e dal Museo dell’Emigrante – Centro di ricerca sull’emigrazione, con il patrocinio della Segreteria di Stato per l’Istruzione, la Cultura e l’Università e dalla Segreteria di Stato per il Lavoro e l’Informazione. Interverranno Giuliano Tamagnini, Segretario Generale CSDL, Marco Tura, Segretario Generale CDLS, Patrizia Di Luca, Responsabile Museo dell’Emigrante-Centro di ricerca sull’emigrazione.
Saranno presenti alcuni emigrati che racconteranno la propria esperienza in Belgio.
