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  • San Marino. Amazing Grace Gospel Choir: quando il canto diventa preghiera e la preghiera diventa solidarietà … di Angela Venturini

    Se la musica è l’arte più vicina a Dio, il canto è preghiera, è energia pura, potenza di sensazioni che le parole semplici non potrebbero esprimere. È un’emozione continua il concerto offerto da Amazing Grace Gospel Choir, che sabato e domenica ha proposto ad un pubblico in delirio un repertorio tra i più belli della tradizione profonda americana, tutto racchiuso nel titolo “Great & Good Friends”.  

    Musica dell’anima, del dolore e della sofferenza, ma anche della speranza. Una preghiera in musica. Gospel (God spel) infatti, in lingua inglese significa “parola di Dio”, cioè “Vangelo” e si riferisce a due generi musicali: il primo, strettamente legato alla musica sacra, molto simile agli spirituals; il secondo si rifà ai canti degli schiavi nelle piantagioni del Sud America, musiche che progressivamente si sono raffinate e arricchite con l’aggiunta di basi ritmiche del blues e del jazz. 

    Una struttura musicale che, unita alla perfezione tecnica dei coristi e alla magia trascinante del direttore, ha riservato numerose soprese, con escursioni nelle diverse tradizioni canore natalizie, anche europee. Compresa un’interpretazione di “Tu scendi dalle stelle” in versione spiritual. Bellissima. 

    Il gruppo nasce circa 20 anni fa a Roma, per iniziativa dell’Università americana, ed è composto da soli cittadini italiani. Americano è il direttore Timothy Martin, originario della Pennsylvania, con al suo attivo un curriculum artistico che abbraccia l’intero spettro delle arti performative, tra cui teatro, opera, concerti, televisione e cinema. Lui stesso è un ottimo cantante, oltre che insegnante di canto e docente all’Università americana.

    A pieno regime, il coro conta oltre 40 elementi, che si esibiscono a livello amatoriale. Sul palco del Titano hanno cantato in 22, più il direttore, più cinque musicisti. Un formazione leggermente ridotta perché il teatro è come una bomboniera, o meglio una conchiglia aperta sulla riva dell’oceano, capace di amplificare e innalzare verso il cielo la potenza del canto collettivo, la cifra del divenire, la materializzazione della metafisica. 

    Regista di questa complessa macchina organizzativa: Roberto Moretti (Moghe), da più di 5 lustri promotore di eventi, lui stesso musicista, che ha pensato di riprendere la consuetudine del Gospel presente nella programmazione artistica natalizia almeno fino a 12 anni fa. Un’idea subito sposata dalla Fratellanza San Marino-America, l’Associazione che dal 1976 riunisce circa 600 sammarinesi con il comune denominatore dell’emigrazione oltre oceano e che subito ha ottenuto un lungo sequel di sponsor e patrocini. A cominciare dall’alto patrocinio della Reggenza, presente al concerto di sabato 4 gennaio; seguito dal patrocinio delle Segreterie di Stato Turismo, Esteri, Istruzione e Cultura, Finanze e Bilancio, Industria, Artigianato, Commercio; e del Consolato Generale USA di Firenze. Si è aggiunto poi il supporto della città di Springfield, Illinois, dove è vissuto ed è sepolto Abramo Lincoln. Hanno collaborato l’Ufficio Turismo, gli Istituti Culturali, l’Istituto Musicale Sammarinese e l’Unione Sammarinese Commercianti. Tantissimi gli sponsor privati.

    La sintesi giornalistica lascia minimamente trasparire la stratificazione valoriale di uno spettacolo che è stato cultura, arte, religiosità; ma anche un inno ai diritti civili degli afroamericani, strumento di solidarietà e manifestazione del profondo legame tra San Marino e America. Andiamo per ordine. Già nel titolo del concerto: “Great & Good Friends” (grandi e buoni amici) è contenuto l’incipit della lettera inviata ai Capitani Reggenti il 7 maggio 1861 da Abramo Lincoln, 16esimo Presidente degli Stati Uniti, in risposta alla concessione della cittadinanza onoraria di San Marino. Importante evento storico che lega indissolubilmente San Marino agli USA da 163 anni e al quale la Fratellanza è particolarmente affezionato.

    La solidarietà, perché il ricavato dei due concerti verrà interamente devoluto all’Associazione BattiCinque per il suo progetto: “Regaliamoci del tempo” destinato a ragazzi con disturbi del neuro/sviluppo o con disabilità. 

    Tutti elementi dalla potenzialità esplosiva, sfociata in continui applausi a scena aperta e nella standing ovation finale, con il pubblico che cantava e ballava insieme gli artisti. Un bell’auspicio per l’anno appena cominciato e una speranza di poter ripetere spettacoli come questo. 

    Angela Venturini