C’è un disperato bisogno che il Paese cambi, che cambi la sua mentalità, altrimenti non vi sarà alcun seguito alla manifestazione di venerdì. E allora dare le colpe a chi il Paese ha la responsabilità di guidarlo serve a poco. Chi ha le redini del cavallo in questo momento ha già mostrato la propria scarsa sensibilità (eufemisticamente parlando) in materia di verde pubblico. Ciò non toglie che anche il singolo individuo debba interrogarsi rispetto ad ogni singola azione compiuta nella propria quotidianità. Ciascuna azione ha infatti un peso e può fare la differenza. Questo lo stanno capendo in tanti e lo si vede dai commenti che vengono pubblicati sui social. Proprio in questi giorni un sammarinese ha scritto sul proprio profilo: “La maleducazione, l’inciviltà, l’indifferenza e la poca attenzione degli apparati statali con competenza alla tutela del decoro urbano, producono questo spettacolo agli occhi di chi entra in Repubblica dal confine di Stato di Galazzano”. C’è tanto di foto in questo commento che fa venire il dubbio di come più che continuare a parlare di ambiente e rispetto sarebbe il caso di cominciare a mettere in campo azioni concrete per la sua tutela. Era ciò che chiedeva una istanza d’arengo che è però stata respinta proprio nella seduta consiliare che si è conclusa ieri dove i cittadini auspicavano l’inasprimento delle sanzioni in caso di mancato rispetto dell’ambiente e abbandono dei rifiuti. E’ vero che si deve essere responsabili di quel che si fa. Che non si è bambini guardati a vista dal capo. Tuttavia quando sensibilizzare non produce effetti occorre sanzionare. Sull’ambiente e la sua tutela ci risiamo invece con i discorsi platonici e gli amori non consumati. Michelotti docet. E’ ancora fresca la memoria della desertificazione di via Paolo III e di Murata che, stando alle denunce di tanti cittadini, sono purtroppo solo la punta di un iceberg. E’ c’è chi si vede costretto a portare avanti la propria guerra personale, come il nostro patrimonio arboreo non fosse di tutti, per cercare di fermare lo scempio quotidiano nei vari parchi. Così il ‘valore’ più tangibile del green festival annunciato in pompa magna con la trovata di dedicarlo a Greta Thunberg sta semmai nel contributo pubblico di 6mila euro (soldi pubblici) che verrà concesso per la sua organizzazione. La cittadinanza è ormai stanca delle prese in giro e degli slogan e sono soprattutto i giovani a chiedere un cambio di passo. Va in questo senso l’ordine del giorno sull’eliminazione della plastica nato sulla pianta di un ragionamento svolto in aula dal consigliere di Rete Davide Forcellini che ha trovato l’unanimità del consiglio che ha approvato un dispositivo al quale sarà cruciale dare attuazione in tempi brevi. Quanto allo stato in cui versa l’ingresso di Galazzano, la forza di uno Stato si misura dalla sua forma che ne esprime lo splendore e l’eventuale grandezza. Chi entra da quell’ingresso potrà avere l’idea di uno Stato e di una dimensione all’avanguardia? Torniamo a credere nel verde, non nel marketing del verde.
