“Oggi si può fare, e in effetti si dovrebbero ampliare le quote di San Marino nella società dell’aeroporto di Miramare di Rimini”. La trasformazione del Fellini in scalo internazionale, divenuta ufficiale con la firma dell’accordo di cooperazione tra Italia e San Marino, apre nuovi scenari tra cui, come spiega il segretario di Stato per le Finanze del Titano Gabriele Gatti, la possibilità di un aumento della quota societaria della Repubblica nel capitale di Aeradria. Ad oggi la percentuale è ferma al 3% e lo stesso titolare delle Finanze sammarinese sembra gradire l’ipotesi di aumentarla.
Le chance della piccola Repubblica, però, non si fermano qui: “Ora che abbiamo lo strumento si può pensare a inserire voli particolari”, aggiunge Gatti, nuove tratte quindi che possano servire il business e il turismo sammarinese. Certo, le varie strade da percorrere “sono da studiare”, molte cose “sono ancora da definire”, come quella dell’area doganale dell’aeroporto, “che- assicura Gatti- sarà allo studio della commissione mista italo-sammarinese”, che Franco Frattini ha intenzione di convocare subito dopo Pasqua. Materie insomma che saranno oggetto di concertazione con Roma, tanto più che San Marino non fa parte dell’Unione europea, anche se tutti gli accordi bilaterali parlano abbastanza chiaramente di libera circolazione di persone e di merci tra Italia e San Marino.
C’è pure la questione della potenziale compagnia di bandiera sammarinese. La stampa ha infatti parlato di offerte giunte al governo da parte di compagnie low cost che, avendo già le tratte e gli aeromobili, si sarebbero offerte di diventare biancoazzurre. “Di questo non posso proprio parlare perché non ne sono a conoscenza”, sintetizza il Segretario Gatti, che però non spegne l’entusiasmo di avere finalmente uno scalo a disposizione. “Quella dell’aeroporto è stata una vicenda lunga; se ne parlava dal 1987 e poi tra iniziative, firme, rallentamenti, oggi è giunta al termine. Ora è una realtà”.
Di certo c’è che con la disponibilità di un aeroporto, una volta regolata la questione dogana, San Marino potrebbe avere aerei e tratte tutte sue, magari verso la Russia e l’Est Europa, da tempo principale direzione di marcia turistica estera di tutta la Riviera romagnola. Tramite accordi bilaterali con altri Paesi, inoltre, il Fellini potrebbe far atterrare merci o turisti, facendoli viaggiare via superstrada fino alla cima del monte Titano.