Lady Jihad” fa scattare l’allarme terrorismo.
Proprio ieri Tribuna ha dedicato un lungo approfondimento al possibile pericolo terrorismo sul suolo italiano e su quello dell’Antica Repubblica. E proprio in queste ore sta facendo un gran parlare di sé una donna italia: si chiama Maria Giulia Sergio (foto), ma nell’ambiente è più nota come Lady Jihad, arruolata dall’Isis in Siria. E’ stata lei in prima persona che ha annunciato l’offensiva in forze dei miliziani della Jihad, che sarebbero ormai pronti per la conquista di Roma. Lady Jihad – secondo la ricostruzione dei colleghi italiani -, è sposata con Aldo Kobuzi, di origini albanesi, miliziani a sua volta, che con il ruolo di mujahed taglia le mani ai ladri. Una famiglia votata alla Guerra Santa, infatti anche la sorella, Marianna, ha più volte dichiarato, da Scansano (Grosseto) dove risiede, l’intenzione di raggiungerla in Siria insieme a padre e madre.
Non è un caso dunque che la Procura di Milano abbia indagato a fondo ed iscritto nel registro degli indagati dieci persone coinvolte nell’inchiesta, grazie a un minuzioso e capillare lavoro eseguito dagli specialisti della Digos. Un’intera famiglia coinvolta nella Guerra Santa che agisce fra la maremma e Inzago, con verifiche partite proprio da Maria Giulia Sergio, 27 anni, originaria di Torre del Greco e convertita alla fede islamica.
E dal nord della Siria, dove si trova, sostiene che i mujaheddin marceranno prima sulla Turchia, poi in Arabia Saudita “e alla fine, ci sarà una grande battaglia a Roma. Inshallah!”.
“Lady Jihad – scrivono i media italiani – ha sposato Aldo Kobuzi lo scorso 17 settembre, con un matrimomio combinato, a Treviglio, e già da tempo aveva espresso il desiderio di partire per combattere fra i jihadisti. Lo ha fatto: è partita accompagnata da un uomo, requisito necessario per essere accettata fra i volontari dello Stato Islamico. I parenti del marito, come lo zio Baki Coku, che sono rimasti a Scansano, l’hanno aiutata a raggiungere la Siria con un volo da Roma a Istanbul e quindi fino a Gaziantrep. In Turchia hanno preso contatti con lo sceicco Ahmed Abu Alharit, coordinatore dei volontari che continuamente affluiscono nelle file jihadiste e che riceve continuamente richieste da Inghilterra, Francia, Marocco, Libia, perfino da San Marino e dalla Svezia”.
Insomma, anche dal Titano vi sarebbero soggetti pronti a imbracciare le armi e partire per la guerra. Una notizia che se confermata sarebbe capace di creare un vero e proprio sconquasso in Repubblica, dove comunque la comunità islamica è ben conosciuta, attenzionata, integrata e certamente non ha mai dato adito ad alcun tipo di preoccupazione o dubbio. Al momento dunque non è chiaro se la volontà di qualcuno di partire possa essere configurata come una “bravata” senza seguito, o si possa al contrario parlare di qualcosa di più grave e passibile di intervento delle Istituzioni. Di certo come sottolineato proprio ieri su queste pagine dal Segretario Pasquale Valentini, i controlli ci sono: sia da parte italiana, che da quella sammarinese. Allo stesso tempo questo annuncio non fa proprio dormire sonni tranquilli e ci si aspetta a questo punto un pronto approfondimento rispetto ad una notizia da verificare al più presto. Nel frattempo l’Antiterrorismo italiano sta lavorando sulle dichiarazioni della giovane Lady Jihad rese sulla rete web: “In Italia abbiamo molti mijaheddin, hanno dei collegamenti, sanno cosa fare, non c’è da preoccuparsi…”.
David Oddone, La Tribuna