La crisi si fa sentire e il taglio sul bilancio dello stato mette a dura prova i partiti, i movimenti politici e i consiglieri indipendenti in Consiglio Grande e Generale che chiudono il bilancio del 2014.
Da maglia nera al podio: il primo partito di Bene comune, il Pdcs, registra la migliore “performance contabile” nell’esercizio di bilancio 2014.
Il trend, rispetto al risultato dell’esercizio precedente, per tutti i partiti è comunque migliorato, ma andiamo con ordine: il Partito democratico cristiano sammarinese fa segnare un avanzo di 21.390 euro (nel 2013 invece si era registrato un disavanzo di circa 78 mila euro) per il partito di Gatti sono diminuiti molto i costi: in primis quelli per i servizi (circa 40mila euro di differenza) e quelli del personale (circa 70mila euro).
Segno più anche per il Partito dei Socialisti e Democratici con un utile di gestione pari a 25.135 euro grazie alla decisione di utilizzare l’unica sede quella di Murata, chiudendo quella di Borgo Maggiore, la cassa del 2014 verrà utilizzata però per ripianare parzialmente le perdite degli esercizi precedenti che passano da 294mila a 269mila euro. Chiude in rosso anche Alleanza Popolare con un disavanzo di quasi 12mila euro (11.859,35 per la precisione) dovuto dalla diminuzione del contributo pubblico al movimento, debito però che sarà risanato come si legge nella relazione con i fondi del movimento.
Per quanto concerne la maggioranza chiude con segno più il Movimento Noi sammarinesi con un attivo di 3.460 euro rispetto al disavanzo dello scorso anno. Bilancio in attivo grazie anche al minor costo dei servizi che vede un risparmio rispetto al 2013 di oltre 60mila euro. Il consigliere indipendente Denise Bronzetti chiude con un utile di 10.618 euro che aumenta di oltre 6 mila euro rispetto al 2013.
Per i partiti di minoranza solo segni positivi: il Partito Socialista chiude con un avanzo di 1.771 euro che è in calo rispetto al 2013 quando il partito di Andreoli aveva chiuso con un avanzo di 14mila euro. L’Unione per la Repubblica chiude con un attivo di 1.355 euro, un passo avanti rispetto al 2013 che si era chiuso con il segno meno: i conti presentavano un disavanzo di circa mille euro.
Per Sinistra Unita – che sconta la riduzione del contributo statale dovuta alla diminuzione del numero dei consiglieri da 5 a 4 – l’attivo di gestione è di quasi 24mila euro (23.847,46 euro) dovuto alla rinuncia da parte di Zona Franca del credito che vantava nei confronti del partito: un altro passo in avanti visto che il partito nel 2013 aveva chiuso con il segno negativo.
Perdono il titolo di primi della classe i movimenti civici: infatti Civico 10 chiude con un avanzo di 8.030 euro in calo rispetto all’anno precedente, dovuto anche all’assunzione del secondo dipendente. Stessa cosa anche per il movimento Rete che chiude con un saldo di 12.003 euro contro i 38mila circa dello scorso anno. Segno positivo anche per Luca Lazzari – consigliere indipendente – che registra un utile di quasi 8mila euro.
La cura dimagrante dei partiti, insomma, è solo all’inizio. Nella tabella in fondo abbiamo inserito in termini numerici il saldo di tutti i partiti, movimenti e consiglieri indipendenti relazionato all’anno 2014 con il confronto all’anno precedente.
I tagli ai contributi pubblici obbligheranno tutti a lavorare ancora di lima e di forbice.
Stiven Ciacci, La Serenissima