In Italia prosegue la protesta dei tassisti contro il maxiemendamento al decreto Milleproroghe considerato dai rappresentanti della categoria ‘pro Uber’.
Anche a Roma – così come a Milano, Torino, Napoli e in gran parte dell’Italia – per il quinto giorno consecutivo i conducenti hanno incrociato le braccia e sospeso il servizio, garantendo il trasporto per gli utenti disabili da e per gli ospedali.
Stalli vuoti e passeggeri in inutile attesa, alla stazione Termini e in tutte le principali stazioni della Città eterna. Intanto, saranno in migliaia oggi ad arrivare a Roma in concomitanza con l’incontro i sindacati del settore e il ministro Delrio, previsto per le prime ore del pomeriggio. Durante l’incontro i rappresentanti sindacali chiederanno al titolare di Infrastrutture e Trasporti il ritiro dell’emendamento Lanzillotta.
La categoria sta fruttando la grande visibilità mediatica per sollevare anche altre problematiche che colpiscono i tassisti italiani. Tra questi qualcuno indica anche le auto blu Ncc (noleggio con conducente) provenienti dal Titano.
Il giornalista Valerio Varesi, sulla pagina di Bologna di Repubblica.it, raccoglie infatti la testimonianza di Franco Sarti del sindacato “Unica taxi” della Cgil che denuncia: “Ci sono autoblu che arrivano da Modena, dal basso Veneto e qualcuna persino dalla Repubblica di San Marino”.
Al contrario di quel che è accaduto nelle grandi città – ricostruisce Repubblica.it – a Bologna gli autisti si sono limitati a proclamare lo stato di agitazione, ma proteste più incisive sono nell’aria. Anche perché sotto le due torri l’ormai famoso “Uber”, per ora, ha scarsa incidenza. Il problema più sentito qua è la nuova formulazione del comma 1 quater dell’articolo 29 della legge che regolamenta l’attività delle auto blu Ncc (noleggio con conducente). In pratica, un emendamento proposto dalla senatrice Linda Lanzillotta, azzera le sanzioni per quegli autisti di autoblu che si spostano dalla loro zona per attestarsi in aree dove la domanda di trasporto è molto forte.
Ad oggi chi possiede una licenza rilasciata in un Comune, non può né sostare né accettare clienti al di fuori di quel territorio. Nel caso di Bologna, l’area in cui le autoblu possono lavorare è quella delle Due Torri e degli undici Comuni dell’Area vasta. La realtà, lamentano i taxisti e gli autisti Ncc, su Bologna convergono oltre cento auto che hanno licenze rilasciate da Comuni fuori provincia o addirittura fuori regione.
Oltre a questo si aggiunge anche il problema dei taxi abusivi. Stando alla denuncia degli autisti, si tratta di pseudo cooperative organizzate con più mezzi che si mettono in attesa davanti alle discoteche o ad altri luoghi di aggregazione offrendo il servizio di trasporto. C’è chi fa persino pubblicità sui social per invogliare l’utenza. La loro dotazione è fatta di mezzi con più posti e il viaggio viene organizzato come un taxi collettivo. I taxisti insistono sull’incontrollabilità oltre che sull’illegalità del fenomeno. La Tribuna Sammarinese
