Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Direttore,
ho letto con stupore le dichiarazioni rilasciate dal Segretario agli Affari Esteri Luca Beccari in cui ieri, in conferenza stampa, ha affermato: “Il primo set di sanzioni alla Russia è stato irrilevante per le aziende di San Marino”. A parte il gergo utilizzato, preso in prestito dal lessico tennistico, mi è parsa una ostentazione di sicurezza abbastanza risibile. Desidererei umilmente ricordare al Segretario Beccari che storicamente il turismo è la prima industria sammarinese. Le previsioni, nonostante gli sforzi del collega del Pedini, sono devastanti. I russi e i cittadini dell’Est Europa non scenderanno in Romagna e di conseguenza in Repubblica. Sappiamo tutti che il mercato russo e quello dell’Est europeo rappresentava il bacino di riferimento su cui costruire il rilancio internazionale di questa prima estate di ripartenza. Il nostro Aeroporto di riferimento, quello di Rimini, sarà anche per la prossima estate una cattedrale nel deserto. Per fare il verso a Beccari il prossimo set lo perderemo sicuramente 6 a 0. Sarebbe poi interessante capire perché il Governo spinge sistematicamente, a livello comunicativo, sul tema delle sanzioni. Ci sono in arrivo “buone nuove” da Bruxelles?. A fronte del nostro impegno sanzionatorio sono state concordate delle reali e sostanziali contropartite economiche e negoziali con l’Unione Europea. Sarebbe opportuno che il Governo rendesse edotti i cittadini. Altrimenti, prima o poi, il popolo silente e moderato ma maggioritario nel Paese potrebbe chiedervi conto sul tema magari proponendo un referendum sull’accordo di associazione e sulla sua oscura trattativa. E in quel caso si che ci sarebbero sorprese….anche per Beccari & CO. Perché, come scrissero Gino e Michele nel celeberrimo libro, “Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano”.
Un lettore