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Ormai, coloro che hanno due o tre cittadinanze sono la maggioranza dei cittadini di San Marino.
Eppure, coloro che acquisiscono la cittadinanza per naturalizzazione sono obbligati per legge a rinunciare alla cittadinanza di origine entro 5 anni.
E’ chiaramente una discriminazione ma anche una ingiustizia.
Pretendere che una persona che acquisisce la cittadinanza sammarinese tagli le sue radici e compia un atto, peraltro sgradito, contro il suo Stato di origine è solo un atto di crudeltà e di falso patriottismo.
Oltretutto danneggia il nostro Paese e la stessa persona alla quale viene imposto.
Dai partiti non risultano iniziative per abolire l’obbligo di rinuncia e nel Paese non c’è alcun dibattito.
Per evitare future revoche di cittadinanze appena concesse oppure di forzate e non sempre facili o addirittura impossibili rinunce, penso che sarebbe opportuna una iniziativa di buon senso da parte dell’intero Consiglio.
Emilio Della Balda