Non voglio fare “di tutta l’erba un fascio” e penso che la Repubblica di San Marino, nella sua storia recente, abbia avuto governanti di ogni genere: onesti e disonesti, intelligenti e … meno intelligenti, furbi e minchioni, che hanno fatto il bene del Paese e che hanno fatto il bene delle loro tasche, magari in percentuali diverse.
Immaginate di fotografare i vari Governi che si sono succeduti mentre erano nel pieno delle loro funzioni e del loro potere: avremmo fotografie tutte uguali. Tutti bravi, intelligenti, probi e onesti, intenti a fare il bene della Repubblica.
Così è per il Governo attuale ma, così era anche per quei Governi a cui sono appartenuti Stolfi e Po- deschi e … non solo loro. Io c’ero e, nonostante l’età, non ho la “memoria corta”: Stolfi, ad esempio, resse degnamente, a detta di tutti, il semestre di Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa.
Ci faceva lavorare senza tregua e, devo dire, con soddisfazione, perché organizzammo conferenze ed eventi importanti e la nostra Repubblica ottenne, sul fronte europeo, risultati lusinghieri per l’epoca che stavamo vivendo.
Mentre Stolfi faceva tutto questo, trovava il tempo di riciclare, prendere tangenti e sottrarre risorse al Paese?
Saranno i Giudici a stabilirlo e, se lo ha fatto, pagherà come è giusto che sia. Certo, il clima tutto di pancia che, mi dicono, regna sui social network, l’esultanza popolare per il sequestro di una “Porche”, gli evviva di quei movimenti politici che, a tutt’oggi, sono stati bravi a criticare tutto e tutti ma non hanno ancora un’idea certa sul futuro di San Marino, non mi convincono e poco hanno a che vedere con la giustizia che dovrà essere fatta, senza ombra di dubbio, dalla Magistratura.
Voglio invece tornare a riflettere sulla questione morale e su come essa può essere utilizzata dalla politica per spostare l’ago della bilancia da una parte o da quella opposta: Craxi insegna.
Al grido di “a morte la prima Repubblica” la vicina Italia ha conosciuto le vicende che tutti, oggi, hanno davanti agli occhi: nuove tangentopoli, nuove forze politiche che sono presto diventate come quelle vecchie se non peggio, deriva verso il movimentiamo che ha portato in eredità … un comico e le sue sparate contro il sistema, sparate che, a tutt’oggi, nessun contributo hanno portato alla grave situazione italiana.
Mi sorge dunque il sospetto che siamo distanti dalla vera pulizia della politica, che la mappa del suo intreccio con gli affari illeciti sia ancora lontana dall’essere tracciata. La troppa esultanza per l’arresto di uno o due “vecchi marpioni “ che, lo ripeto, è giusto che paghino i misfatti che gli saranno addebitati dalla Magistratura, sposta, a mio avviso pericolosamente, l’attenzione da altri personaggi, da altri intrecci, da altre commistioni che, sono convinto, continuano a minare il futuro del nostro Paese.
Sarebbe un dovere della politica, quella sana, mantenere equilibrio e serenità di giudizio, favorire un clima di pacatezza che consenta ai Magistrati di lavorare a tutto campo, evitare gli eccessi da rivoluzione francese del “taglia-mogli la testa” che, oltre a calpestare l’aspetto umano e il concetto della presunzione di innocenza, cui tutti hanno diritto ad appellarsi, fino a condanna definitiva, favorisce proprio coloro che hanno qualcosa da nascondere ed ostacola, in qualche modo, il corso della giustizia.
Lasciamo dunque che siano i Giudici ad esprimere le condanne e, probabilmente, al Governo resterà solo un problema: quello di costruire un nuovo carcere, in linea con gli standard europei e con i diritti dei detenuti e, soprattutto … molto più capiente.
Corrado Carattoni