San Marino. Ancora troppe frane inevitabili sul nostro territorio. Il responsabile non pagherà, ma pagherà lo stato! … di Marino Pelliccioni

In un piccolissimo Stato come il nostro è innegabile che tanti problemi si potrebbero risolvere in pochissimo tempo e con costi irrisori per lo Stato, ossia tutti noi.

Per essere breve ne cito solamente due.
La folle spesa per la gestione rifiuti e l’altrettanta spesa che viene chiamata bonifica calanchiva .
Proprio su quest’ultimo fenomeno mi voglio soffermare. Nel lontano 26 luglio 2012 i mezzi di informazione pubblicarono un mio scritto a riguardo del degrado che avviene su tutto il territorio.
Lo spunto me lo diede il grosso lavoro che si è dovuto effettuare in strada Greppa del Cerreto a Valdragone, per contenere il terreno di privati che franava sulla sede stradale in quanto ammassato in anni di arature a mio parere errate. In merito al sopra citato articolo ho prodotto anche delle foto che evidenziano i lavori e le cause dell’inconveniente.
Oltre tutto ho chiesto all’epoca se ci fossero stati quelli che si ritengono degli esperti, tipo geologi, di esprimersi in materia; infine ho tentato di far capire che in quel luogo il problema era solo parzialmente risolto.
Piccola parentesi: i segretari di Stato al Territorio che si sono succeduti negli ultimi 10 anni sono sempre stati messi al corrente della cosa dal sottoscritto.
A distanza di meno di tre anni il problema si presenta nuovamente ed in maniera ancora più grave. A fianco della gabbionatura costruita nel 2012 a ridosso del ponticello di via Greppa del Cerreto si stanno accumulando decine e decine per non dire centinaia di tonnellate di terreno che in diversi anni si è asportato da monte a valle per rendere  l’area più pianeggiante.
Mi auguro di sbagliare, ma probabilmente in un imminente futuro avremo la strada chiusa per frana come avvenne nei primi anni settanta per lo stesso identico problema.
Mi sono permesso di mettere a conoscenza dell’inconveniente la polizia civile affermando che se la frana partisse di notte potrebbe costituire pericolo per chi transita; a tutt’oggi non vi è alcun segnale di pericolo generico.

Considerato che per i lavori di asporto del terreno franante e successiva costruzione della gabbionata per il contenimento del restante la spesa mi risulta sia stata tutta a carico dello Stato e non del responsabile, devo dedurre che anche per i prossimi lavori si metterà mano come sempre alla tasca di pantalone.

Sempre speranzoso di risposte allego delle fotografie.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   MARINO PELLICCIONI