San Marino. Andrea Santolini, ex dipendente Enjoy, parla di Orio De Angelis e della sua fuga in Thailandia

enjoy san marinoA distanza di alcune settimane ho sentito il bisogno di scrivere alcune righe per chiarire alcune cose sulla vicenda che riguarda la fuga di Orio De Angelis, titolare del negozio di giocattoli Enjoy dal momento che ho lavorato in questo negozio e ho passato diverso tempo li dentro.

Ho letto numerosi articoli dove venivano riportate notizie che erano piu’ ipotesi che dati di fatto o dichiarazioni di persone che hanno voluto mantenere l’anonimato senza prendere una posizione precisa.

Prima di tutto questa fuga non credo sia stata una cosa improvvisata all’ultimo momento come spesso ho sentito dire anzi sembra una cosa studiata e organizzata molto tempo prima e lo dimostrano tante cose, il cambio della serrature dei due negozi appartenenti a De Angelis, le chiavi successivamente sono state consegnate ad uno dei familiari, molta della merce contenuta in negozio e nei magazzini e’ stata portata via in quei  momenti in cui sia io che il mio collega non potevamo vedere questi movimenti per poi essere molto probabilmente “piazzata” visto  che dal magazzino sono scomparsi due bancali contenenti diversi articoli-novita’ di una famosa marca di giocattoli del valore di 15,000 € che erano arrivati solo qualche settimana prima della fuga del titolare.

Ci siamo resi conto solo successivamente che questo materiale e’ stato portato via  una volta entrati in negozio e in magazzino con gli addetti della Banca Centrale,  fino all’ultimo giorno di lavoro questo materiale era ancora presente.

Ora ci sarebbe da dire che oltre alla premeditazione in tutta questa vicenda ci deve essere sicuramente la collaborazione di una o piu’ persone che hanno aiutato De Angelis in tutto questo dal momento che da qualche mese non aveva piu’ neanche  il suo camion che era l’unico mezzo di circolazione che possedeva.

Si e’ ipotizzato che il luogo dove si sia rifugiato sia il paese di origine della moglie in Thailandia e sicuramente e’ cosi’, lui stesso me lo ha confermato in una “mail”  che ho ricevuto da Orio De Angelis dopo qualche giorno dalla chiusura del negozio e che ancora adesso conservo.

In questa mail tralaltro il titolare del negozio mi ha detto che non era sua intenzione danneggiarmi o ferirmi con il suo gesto senza pero’ assumersi le  responsabilita’  della sua azione e si e’ pulito la coscienza dicendomi che i diversi stipendi arretrati non pagati da lui mi saranno rimborsati dalle aste derivate dal materiale che verra’ sequestrato dal suo negozio e dai suoi magazzini, quindi che io non devo preoccuparmi di niente.

Questo e’ quello che mi e’ stato detto anche da alcuni suoi familiari  che ho incontrato successivamente a questa vicenda, ma vorrei fare capire a loro  che queste sono pratiche molto lunghe e non sempre si riesce a recuperare tutto quello  che spetta di diritto e intanto io ho un affitto e delle spese da pagare inoltre dal momento che non sono stato licenziato dal titolare del negozio risulto ancora assunto presso l’Enjoy e questo non mi permette neanche di andare in mobilita’ nell’immediato anche se i sindacati mi stanno aiutando molto nel risolvere questo problema e quello del recupero degli stipendi arretrati.

Probabilmente se quello che sto vivendo io fosse capitato a loro o a un proprio familiare avrebbero un altro punto di vista su’ questa vicenda.

Ora vorrei dire che la conseguenza del suo gesto non e’ solo economica nei miei confronti ma anche e sopratutto professionale e umana. Lavoravo all’Enjoy da cinque anni e ho dato sempre tutto me stesso in quell’attivita’ come fosse il mio negozio mentre ero solo un dipendente, ho sempre curato e seguito i clienti dando il massimo, come ha fatto anche il mio collega.

Per questo finire il rapporto lavorativo in questo modo e’ la peggiore cosa che potessi ricevere da De Angelis.

Una cosa positiva in tutto questo e’ stata la solidarieta’ e le manifestazioni di affetto che  ho ricevuto da tantissimi clienti, delusi anche loro dal comportamento di questa persona. Quello che mi meraviglia e’ che i debiti accumulati in negozio non erano giustificati, il lavoro andava molto bene e gli incassi nonostante questi anni di crisi erano alti.

I fornitori non pagati, i dipendenti non pagati, gli affitti del negozio non pagati erano  tutte situazioni che non avevano ragione di esistere.

Secondo me c’e’ stata una volonta’ consapevole di De Angelis a convogliare i suoi guadagni e il denaro in Thailandia dove ultimamente stava investendo tanti soldi anche sotto le pressioni costanti della moglie, una persona che gioca un ruolo chiave in tutta questa vicenda, una donna che non ha mai sopportato l’idea di vivere o abituarsi a fare una vita qui a San Marino nonostante avessero due ottime attivita’ lavorative.

Sapevo che voleva trasferirsi in Thailandia ma non in questo momento e sopratutto non in questo modo, lasciando oltre i numerosi debiti in serie difficolta’ molte persone  che lavoravano per lui e che non sono state pagate da diversi mesi.

Vorrei che di storie come queste non accadessero piu’ a San Marino come in qualsiasi altro posto del mondo, svegliarsi la mattina per andare a lavorare e trovarsi una serratura cambiata e un cartello con la scritta “chiuso per ferie” vi assicuro che e’ veramente traumatico.

Nonostante quello che ho vissuto non soffro di vittimismo e non mi piango addosso anzi mi rimetto di nuovo in gioco pieno di forza e positivita’ con la speranza di trovare  un altro impiego lavorativo al piu’ presto, e chiedo alle autorita’ competenti di cercare di prevenire situazioni simili a quelle vissute da me e il mio collega che non auguro veramente a nessuno e non permettere piu’ che accadano, non e’ possibile che persone  come queste la passino liscia perche’ in parte riescono a pagare i loro debiti con il pignoramento dei propri beni e che non corrono il rischio di avere delle condanne penali solo per il fatto che si sono trasferite in un altro paese.

Andrea Santolini